Buon pomeriggio a tutti cari lettori!
Questa mattina, mentre leggevo un nuovo racconto breve dalla raccolta
Nove Racconti di Salinger, mi è venuta in mente un idea per parlarvi di questo
autore e, se questa sorta di rubrica settimanale vi piacerà, potrà essere
applicata anche per altri autori.
L’idea è nata perché ho un disperato bisogno di parlare a qualcuno di
questi fantastici racconti e, visto che il mio blog è nato anche per questo
motivo, ho colto la palla al balzo e ho deciso di inaugurare Un tè con
Salinger.
Ho deciso il nome grazie al racconto breve Per Esmé: con amore e
squallore (il primo che ho letto), in cui il soldato X e la piccola Esmé si
ritrovano a parlare di fronte ad una tazza di tè.
Per Esmé: con amore e squallore
Del primo racconto che ho letto vi ho già parlato, quindi non penso di
spendere molte parole; comunque, per chi si fosse perso il post, la short story
narra appunto di un soldato americano che incontra una bambina in una
caffetteria, accompagnata dal fratellino piccolo e dalla loro balia. La ragazzina
si avvicina al soldato e lui le chiede se vuole sedersi al tavolo con lui. I
due intavoleranno una discussione: lui le rivela di essere uno scrittore, lei
successivamente gli chiede di scrivergli un racconto, ma non uno qualsiasi, uno
che parli di squallore.
Lei vuole un racconto che sia realtà e non solamente l’immagine della
realtà. Lei stessa afferma di scambiarsi lettere con il padre: ecco, di questa
realtà deve essere carico il racconto per lei. Esmé vuole una realtà priva di
illusioni e di aspettative, quindi non contratta dalla scrittura.
Il racconto finisce nel momento in cui il protagonista si abbandona al
sonno. Dopo la fine della guerra, il soldato X ritroverà una lettera inviatagli
proprio da Esmé con allegato un regalo (l’orologio di suo padre).
“Prendi un uomo che abbia veramente sonno, Esmé, e sta’ sicura che ha
sempre almeno una probabilità di ridiventare un uomo con tutte le sue fac… con
tutte le sue f-a-c-o-l-t-à intatte”. Questo perché quando ci addormentiamo, ci
abbandoniamo alla realtà, ci riveliamo per come siamo in realtà.
Un giorno ideale per i pescibanana
Questo è il primo racconto della raccolta e si apre in una stanza d’albergo
dove Muriel, moglie di Seymour, parla al telefono con la madre che si trova a
New York. Dalla telefonata possiamo carpire qualche informazione in più
riguardante il protagonista: è un ex soldato a cui la guerra ha lasciato un
segno indelebile nell’anima. Infatti si capisce che ha parecchi problemi a
controllare i nervi; la madre infatti è preoccupata per la figlia in quanto
potrebbe essere rischioso per lei stare accanto ad un uomo che ha tentato
parecchie volte di uccidersi (si fa accenno al fatto che spesso abbia cercato
di schiantarsi con l’auto contro un albero. Alla domanda della madre su chi
abbia guidato per arrivare in Florida, la figlia risponde “Lui, ma l’ho tenuto
costantemente concentrato sul centro della strada”).
Incontriamo poi Seymour in spiaggia, dove se ne sta sdraiato sulla
sabbia con addosso l’accappatoio. A prima vista ci sembra un uomo del tutto
normale.
Viene raggiunto successivamente da una ragazzina, Sybil, che lo convince
ad entrare in acqua insieme a lei e i due intavolano una discussione che spazia
tra vari argomenti (tieni lo sguardo fisso e cerca i pescibanana).
Vi consiglio di leggere il racconto perché non voglio rovinarvi il
finale. Sappiate che niente e come vi aspettate, resterete con uno sguardo
ebete fisso sulle pagine perché non riuscirete a credere alla fine.
L’uomo ghignante
I protagonisti di questo racconto sono un gruppo di bambini e il loro
capo: la loro vita si divide tra le partite di Baseball e la storia che il più
grande di loro racconta, l’Uomo Ghignante appunto.
Figlio unico di una danarosa
coppia di missionari, l’Uomo Ghignante veniva rapito ancora in fasce dai
briganti cinesi. Quando la danarosa coppia di missionari rifiutava (per uno
scrupolo religioso) di pagare il riscatto per il figlio, i briganti,
sensibilmente contrariati, sistemavano la testa del fanciullino in una morsa da
falegname e davano all’annessa leva diverse avvitate verso destra. Il soggetto
di questo inconsueto esperimento perveniva dunque alla maturità con una testa
calva e a forma di mandorla, e una faccia che, al posto della bocca, presentava
un’enorme cavità ovale al di sotto del naso. Quanto al naso stesso, era formato
da due narici completamente ostruite dalla carne. Di conseguenza, quando l’Uomo
Ghignante respirava, l’orrendo, tristissimo spacco sotto il suo naso si
dilatava e contraeva come (è così che me lo immagino)una specie di mostruoso
vacuolo.
Quest’uomo era dotato di un grande ingegno tanto da riuscire ad
ingannare gli stessi briganti e a scappare dal loro covo. Il ragazzo si
ritroverà a fare amicizia con un lupo che verrà chiamato Ala Nera, un nano di
nome Omba e un mongolo di nome Hong, al quale era stata bruciata la lingua
dagli uomini bianchi.
La storia e la vita di questi ragazzi continua, ma al loro gruppo si
aggiunge una ragazza, Mary Hudson, che si scoprirà essere una grandissima
giocatrice di Baseball (distruggiamo i pregiudizi che affermano che le donne sono
meno capaci negli sport rispetto agli uomini). Tuttavia, in concomitanza con la
fine della storia dell’Uomo Ghignante, anche Mary Hudson abbandonerà le vite di
questi ragazzi e del Capo senza apparente motivo.
Questa, insieme a Per Esmé, credo sia la mia short story preferita
della raccolta. Mi è piaciuta moltissimo la storia dell’uomo ghignante, di come
abbia rinunciato alla propria vita per raggiungere la sua amata Ala Nera.
Quindi questi sono i tre romanzi che mi hanno tenuto compagnia durante
la settimana appena trascorsa. Ritorneremo sabato con una nuova puntata di Un
tè con Salinger nella quale vi presenterò altri tre racconti della raccolta (non
so ancora quali, mi farò guidare dall’aspirazione del momento).
Ci sentiamo domani con la Weekly Recap. No, questa settimana non
salta!!
Spero che questa prima puntata vi sia piaciuta!
Con affetto,
C.
Forse che mi piaceva questa rubrica avrei dovuto scriverlo qua, visto che era il primo post, ma posso sempre ripetermi, non è un problema no? Mi hai incuriosita parecchio raccontando questi racconti (che brutto gioco di parole, scusa) quindi potrei farci un pensierino ed iniziare a conoscere questo autore proprio con questo libro :)
RispondiEliminaIo te lo consiglio perché è un bellissimo libro, molto veloce e scorrevole da leggere! Sicuramente settimana prossima pubblicherò la recensione.. Purtroppo salterà la puntata della rubrica causa lavoro..
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