sabato 3 gennaio 2015

UN TE’ CON SALINGER #1 conosciamo Esmé, Seymour e l’uomo ghignante

Buon pomeriggio a tutti cari lettori!
Questa mattina, mentre leggevo un nuovo racconto breve dalla raccolta Nove Racconti di Salinger, mi è venuta in mente un idea per parlarvi di questo autore e, se questa sorta di rubrica settimanale vi piacerà, potrà essere applicata anche per altri autori.
L’idea è nata perché ho un disperato bisogno di parlare a qualcuno di questi fantastici racconti e, visto che il mio blog è nato anche per questo motivo, ho colto la palla al balzo e ho deciso di inaugurare Un tè con Salinger.
Ho deciso il nome grazie al racconto breve Per Esmé: con amore e squallore (il primo che ho letto), in cui il soldato X e la piccola Esmé si ritrovano a parlare di fronte ad una tazza di tè.


Per Esmé: con amore e squallore
Del primo racconto che ho letto vi ho già parlato, quindi non penso di spendere molte parole; comunque, per chi si fosse perso il post, la short story narra appunto di un soldato americano che incontra una bambina in una caffetteria, accompagnata dal fratellino piccolo e dalla loro balia. La ragazzina si avvicina al soldato e lui le chiede se vuole sedersi al tavolo con lui. I due intavoleranno una discussione: lui le rivela di essere uno scrittore, lei successivamente gli chiede di scrivergli un racconto, ma non uno qualsiasi, uno che parli di squallore.
Lei vuole un racconto che sia realtà e non solamente l’immagine della realtà. Lei stessa afferma di scambiarsi lettere con il padre: ecco, di questa realtà deve essere carico il racconto per lei. Esmé vuole una realtà priva di illusioni e di aspettative, quindi non contratta dalla scrittura.
Il racconto finisce nel momento in cui il protagonista si abbandona al sonno. Dopo la fine della guerra, il soldato X ritroverà una lettera inviatagli proprio da Esmé con allegato un regalo (l’orologio di suo padre).
“Prendi un uomo che abbia veramente sonno, Esmé, e sta’ sicura che ha sempre almeno una probabilità di ridiventare un uomo con tutte le sue fac… con tutte le sue f-a-c-o-l-t-à intatte”. Questo perché quando ci addormentiamo, ci abbandoniamo alla realtà, ci riveliamo per come siamo in realtà. 

Un giorno ideale per i pescibanana
Questo è il primo racconto della raccolta e si apre in una stanza d’albergo dove Muriel, moglie di Seymour, parla al telefono con la madre che si trova a New York. Dalla telefonata possiamo carpire qualche informazione in più riguardante il protagonista: è un ex soldato a cui la guerra ha lasciato un segno indelebile nell’anima. Infatti si capisce che ha parecchi problemi a controllare i nervi; la madre infatti è preoccupata per la figlia in quanto potrebbe essere rischioso per lei stare accanto ad un uomo che ha tentato parecchie volte di uccidersi (si fa accenno al fatto che spesso abbia cercato di schiantarsi con l’auto contro un albero. Alla domanda della madre su chi abbia guidato per arrivare in Florida, la figlia risponde “Lui, ma l’ho tenuto costantemente concentrato sul centro della strada”).
Incontriamo poi Seymour in spiaggia, dove se ne sta sdraiato sulla sabbia con addosso l’accappatoio. A prima vista ci sembra un uomo del tutto normale.
Viene raggiunto successivamente da una ragazzina, Sybil, che lo convince ad entrare in acqua insieme a lei e i due intavolano una discussione che spazia tra vari argomenti (tieni lo sguardo fisso e cerca i pescibanana).
Vi consiglio di leggere il racconto perché non voglio rovinarvi il finale. Sappiate che niente e come vi aspettate, resterete con uno sguardo ebete fisso sulle pagine perché non riuscirete a credere alla fine.

L’uomo ghignante
I protagonisti di questo racconto sono un gruppo di bambini e il loro capo: la loro vita si divide tra le partite di Baseball e la storia che il più grande di loro racconta, l’Uomo Ghignante appunto.
Figlio unico di una danarosa coppia di missionari, l’Uomo Ghignante veniva rapito ancora in fasce dai briganti cinesi. Quando la danarosa coppia di missionari rifiutava (per uno scrupolo religioso) di pagare il riscatto per il figlio, i briganti, sensibilmente contrariati, sistemavano la testa del fanciullino in una morsa da falegname e davano all’annessa leva diverse avvitate verso destra. Il soggetto di questo inconsueto esperimento perveniva dunque alla maturità con una testa calva e a forma di mandorla, e una faccia che, al posto della bocca, presentava un’enorme cavità ovale al di sotto del naso. Quanto al naso stesso, era formato da due narici completamente ostruite dalla carne. Di conseguenza, quando l’Uomo Ghignante respirava, l’orrendo, tristissimo spacco sotto il suo naso si dilatava e contraeva come (è così che me lo immagino)una specie di mostruoso vacuolo.
Quest’uomo era dotato di un grande ingegno tanto da riuscire ad ingannare gli stessi briganti e a scappare dal loro covo. Il ragazzo si ritroverà a fare amicizia con un lupo che verrà chiamato Ala Nera, un nano di nome Omba e un mongolo di nome Hong, al quale era stata bruciata la lingua dagli uomini bianchi.
La storia e la vita di questi ragazzi continua, ma al loro gruppo si aggiunge una ragazza, Mary Hudson, che si scoprirà essere una grandissima giocatrice di Baseball (distruggiamo i pregiudizi che affermano che le donne sono meno capaci negli sport rispetto agli uomini). Tuttavia, in concomitanza con la fine della storia dell’Uomo Ghignante, anche Mary Hudson abbandonerà le vite di questi ragazzi e del Capo senza apparente motivo.
Questa, insieme a Per Esmé, credo sia la mia short story preferita della raccolta. Mi è piaciuta moltissimo la storia dell’uomo ghignante, di come abbia rinunciato alla propria vita per raggiungere la sua amata Ala Nera.

Quindi questi sono i tre romanzi che mi hanno tenuto compagnia durante la settimana appena trascorsa. Ritorneremo sabato con una nuova puntata di Un tè con Salinger nella quale vi presenterò altri tre racconti della raccolta (non so ancora quali, mi farò guidare dall’aspirazione del momento).
Ci sentiamo domani con la Weekly Recap. No, questa settimana non salta!!
Spero che questa prima puntata vi sia piaciuta!
Con affetto,
C.

2 commenti:

  1. Forse che mi piaceva questa rubrica avrei dovuto scriverlo qua, visto che era il primo post, ma posso sempre ripetermi, non è un problema no? Mi hai incuriosita parecchio raccontando questi racconti (che brutto gioco di parole, scusa) quindi potrei farci un pensierino ed iniziare a conoscere questo autore proprio con questo libro :)

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    1. Io te lo consiglio perché è un bellissimo libro, molto veloce e scorrevole da leggere! Sicuramente settimana prossima pubblicherò la recensione.. Purtroppo salterà la puntata della rubrica causa lavoro..

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