
Ebbene eccoci giunti agli sgoccioli di questo 2016. Un altro anno è
volato via ed è impossibile non sentire il peso di altri 365 giorni che si
ammucchiano sulla nostra schiena.
Il 2016 è stato un anno strano sotto molti punti di vista (non parlerò
della strage di morti di personaggi famosi che hanno colorato di nero questi 12
mesi perché non sono solita scrivere post necroscopici). Diversi erano i New year
resolution che mi ero posta a gennaio e devo dire che ho fallito in pieno, ma,
proprio come la mia opel, funziono con motore Diesel e ho bisogno di tempo
prima di ingranare la marcia giusta.
Mi ero proposta di essere più positiva. Io e positiva non siamo
sostantivi che vanno proprio a braccetto, anzi. Sono esattamente l’opposto e
anche il mio amore platonico non fa che ripetermelo, ma purtroppo il mio colore
è il nero e quindi favola.
Volevo riprendere a studiare e in parte ci sono riuscita. Ho dovuto
preparare il concorso per l’ospedale e ho provato anche ad iscrivermi ad un
master in 118 non riuscendo ovviamente ad entrare perché il mio curriculum va
bene solo se utilizzato come carta igienica. Ma non demordiamo e confidiamo nel
2017. Frequentare un master darebbe veramente una svolta al mio essere
infermiera ed è ciò che al momento ho più bisogno.
Dovevo smaltire i libri accumulati e non ho idea se ci sia riuscita o
meno. So che quest’anno ho comprato tanto con la banale e fragile scusa dell’avere
due nuove Billy da riempire (perché una libreria vuota non è bella da vedere).
Era mia intenzione leggere quattro big books. Sorvoliamo. Ho iniziato
il primo a dicembre (il conte di montecristo).
Mi ero ripromessa di andare in palestra costantemente. Ovviamente non
è stato così e ovviamente è una cosa che mi prefiggerò anche per l’anno a
venire (fallendo miseramente di nuovo).
Volevo dimagrire. In un’altra vita magari ce la farò.
Volevo essere una valida infermiera. La me autocritica si sta
strappando i quattro capelli che ha in testa. Ai miei occhi farò sempre cagare
e sarò sempre fermamente convinta di non aver dato il massimo. Tuttavia, in un
posto di lavoro malsano come quello in cui sono ora è molto difficile restare concentrati
sul proprio lavoro e non spedire a quel paese i tre damerini che comandano.
Ero decisa ad essere un’amica sempre presente per tutti. È quel per
tutti che è venuto un po’ a mancare, soprattutto perché ho capito per chi vale
la pena esserci e chi invece non merita la mia presenza. Ed è un punto a mio
favore credo. Comunque, ci sono stata per chi l’ha veramente meritato ed è
stato molto gratificante.
Volevo viaggiare. Ho viaggiato, tanto, senza mai uscire dalla mia
cameretta. Anche se credo che questo punto fosse inteso come visitare nuovi
posti e non è stato così perché tra il cambio di posto di lavoro e il resto ero
rimasta senza energie.
Posso dire che il 2016 è stato una merda (ritornando al punto di cui
sopra che riguarda l’essere positiva)? Si, lo è stato. E non vi elencherò i
motivi perché sono futili e stupidi e ovviamente non vi interessano, ma sono
questioni che non mi hanno concesso di vivere con serenità questo
ventiquattresimo anno della mia vita e soprattutto di viverlo come una ragazza
di quell’età.
Per quest’anno l’obiettivo sarà solo uno, riprendere il controllo su
me stessa e imparare ad amarmi. E so già che si tradurrà in un “voglio mettermi
a dieta per sentirmi meglio e non nascondermi perché mi vedo come una balena”,
ma va bene così. Probabilmente lo farò già da inizio anno, anzi, ho già
iniziato visto che il giorno di natale sono stata male, ho preso una brutta
gastroenterite e ancora oggi ne sto risentendo quindi sono stata immune alla
solita abbuffata di queste feste (anche perché il giorno di natale ero
impegnata a deprimermi in reparto tra un brivido di freddo e l’altro e il
giorno di santo Stefano stavo morendo sul divano di mia zia con la febbre e il
mal di stomaco). Quindi grazie mille gastroenterite per aver anticipato l’inizio
della mia dieta.
Per quanto riguarda i libri, invece, è stato un anno abbastanza
proficuo: ho letto molto, ma soprattutto, ho letto moltissimi libri belli belli
in modo assurdo. Siccome selezionarne dieci era cosa pressoché impossibile, ne
ho scelti 16:
I MISERABILI – non c’è bisogno che io vi dica perché questo libro lo
dovete leggere. Potrebbe spaventare la mole, ma è scritto talmente bene che non
risulterà affatto pesante.
IL GIOVANE HOLDEN – Salinger è una garanzia come sopra, quindi non mi
dilungo.
IO E MABEL – straziante quanto stupefacente.
COLAZIONE DA TIFFANY – struggente e tenero e coccoloso.
LA BAMBINA PUGILE – adatto a chi soffre per amore. Leggerete tra le
righe di ogni poesia il nome della persona che tanto amate.
KOBANE CALLING – cosa c’è da dire ancora su Zerocalcare? Fa ridere,
tanto. Ma fa anche riflettere e i disegni di Michele sono i miei preferiti.
SETTE MINUTI DOPO LA MEZZANOTTE – tenero e delicato.
LEVIATANO – illuminante e magico.
UNA COSA DIVERTENTE CHE NON FARO’ MAI PIU’ – David Foster Wallace è
stata una piacevole scoperta e mi ha fatto piangere per le risate.
IL COLORE DELLA MAGIA – un bel fantasy di quelli veri, con un mago
strampalato che ha imparato un solo incantesimo che non può utilizzare.
IL GGG – miravibondo!
MOLTO FORTE, INCREDIBILMENTE VICINO – la coperta di pile che ci tiene
caldo nei pomeriggi invernali, grigi e nevosi.
RAGNAROK – se amate la storia di Thor e Loki non potete non aver letto
questo libro. Parla di guerra tra dei, morte, distruzione. Urrà!
LO STRANIERO - un viaggio nella
mente di un condannato a morte.
DISASTRI – una buona dose di humor grottesco che non è mai abbastanza,
soprattutto se nella vita siete come me e vedete quasi sempre tutto nero.
Daniil Charms è riuscito a strapparmi delle risate vere, come solo David Foster
Wallace era riuscito a fare.
BLANKETS – una graphic novel che parla della vita dell’autore e, perno
principale, è la storia d’amore. Per chi l’amore non lo vede nemmeno con il
binocolo, questo libro vi strapperà il cuore. Ma riuscirà anche a rimettere
insieme i pezzi.
Non ho intenzione di stilare una lista di libri per l’anno che viene perché
so già che non la rispetterei. Voglio semplicemente continuare a leggere quello
che mi piace, in barba a chi dice che fanno schifo, che leggo cose pesanti, che
c’è di meglio, prova con qualcosa di diverso dai soliti russi, classici e altre
storie.
Nella mia vita fatta di insicurezze, un lavoro sfibrante e umore
quotidianamente sotto la suola delle scarpe, ho bisogno di qualcosa che mi
faccia dimenticare per qualche ora chi sono e mi trasformi in qualcosa di
meglio, in attesa che riesca a farlo da sola.
Dopo questo post fatto di praticamente solo cose brutte, ma anche
libri belli dai, vi auguro un buon anno e che sia ricco di fantastiche letture.
Con affetto,
M.
Buona anno anche a te, Martina! ^^ Nella speranza che sia un altro anno di libri e felici letture, addirittura migliore di quello appena trascorso! ;D
RispondiEliminaNon vedo l'ora di leggere il GGG, e anche di vedere il film di Spielberg, naturalmente!
Un abbraccio!
Io ci andrò stasera al cinema a vedere il GGG.. ti farò sapere come è!
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