venerdì 12 gennaio 2018

Libri migliori 2017

Finalmente. Dopo giorni in cui mi ripeto come un mantra “accendi il computer e cerca di rimettere insieme la tua vita”, in questa sera post turno di mattino, ho raccolto lo straccio di forze che mi rimane per fare il resoconto delle letture migliori di questo 2017.
Non mi dilungherò nel dire che questo è stato un anno con più bassi che alti, in cui ho visto soffrire moltissime persone a cui tengo, e durante il quale il lavoro ha assorbito gran parte delle mie giornate, lasciandomi a fine turno come una crisalide vuota senza la minima voglia di vivere. 
Ho deciso che per questo 2018 le cose cambieranno, o quanto meno mi impegnerò per fare in modo che io non faccia dipendere completamente la mia vita dal lavoro e dal quel posto tossico che è. 
Ma questo ve lo racconterò in un altro post, che spero di riuscire a pubblicare prima della mia partenza di lunedì: perché si, me ne vado dieci giorni in Brasile per provare a ricolorare la mia vita.  
Nonostante siamo quasi a metà gennaio, il resoconto delle letture di questo 2017 è d’obbligo. Perché sarà stato pure un anno - fatemi trovare la parola meno scurrile e più sanitaria che conosco per descriverlo - di melena, ma almeno le letture mi hanno regalato qualche bella soddisfazione.

La scopa del sistema di David Foster Wallace

Un’opera che ha un po’ dell’assurdo. Ci sono geni che colloquiano amabilmente con i loro arti protesici e nei quali nascondono massicce dosi di droga. Ci sono coppie che credono di amarsi, ma nel profondo è più quasi un desiderio di essere amati. Ci sono dei pazienti di una casa di riposo che scappano capitanati dalla nonna della protagonista e nessuno sa dove siano diretti o dove si siano nascosti. C’è un pappagallo, Vlad l’Impalatore, che chissà per quale astruso motivo inizia a ripetere le conversazioni delle sue coinquiline quasi tutte incentrate sul sesso e finisce per essere il protagonista di un programma televisivo a sfondo religioso. È uno dei miei libri preferiti perché è in grado di farti tenere gli occhi incollati alle pagine, perché alcune teorie sono assurde, ma talmente vere da sembrare quasi banali e farci pensare “perché non è venuta in mente a me una cosa del genere”. Perché nessuno di noi è David Foster Wallace. La cosa giusta da fare è centellinare i suoi romanzi, visto che è morto suicida nel 2008, per non rimanere a corto nel giro di poco tempo.

Nel guscio di Ian McEwan

Un esercizio letterario perfettamente riuscito. La narrazione della pianificazione di un omicidio vista dagli occhi di un feto non ancora nato. È un’entità onnipresente e pensante da risultare talmente vera da farci dimenticare a volte che chi sta narrando è un essere umano non ancora nato e quindi è pressoché impossibile che abbia consapevolezza di ciò che lo circonda. Ma, effettivamente, chi ci assicura che non possa già essere presente una certa dose di coscienza di sè anche in un essere che ai nostri occhi diventa più vero solo nel momento in cui lo vediamo nascere. McEwan gli concede la parola e tutto ciò sembra tanto reale quanto vedere il piccolo feto tramite l’ecografo.

Il libro delle mie vite di Aleksandar Hemon

Un libro a tappe, quindici stazioni in cui vengono narrate le vicende autobiografiche dell’autore. Viene ripercorsa la sua vita tra Sarajevo e gli stati uniti, raccontandoci di eventi crudi quanto l’assedio della sua città natale e altrettanti in cui si parla di sport, di calcio e di integrazione. Fino ad arrivare all’ultimo, il più doloroso, il più straziante. Hemon ha trovato le parole perfette per narrare un evento mostruoso che nemmeno con le parole asettiche della medicina appare facile da affrontare. È un libro breve, strano, ma pieno di tesori strabilianti. Secondo libro preferito.

Roderick Duddle di Michele Mari

Credo di avervi già parlato di questo romanzo in un vecchio post qui sul blog. Si tratta di un romanzo di formazione, nel quale si respira aria di classiconi, di Charles Dickens e avventure rocambolesche. Dove troviamo rimandi ai grandi libri, dove si parla di mare e pirateria. È un libro che nonostante racconti di vicende non esattamente divertenti, è dolce e saprà farvi entrare in sintonia con il piccolo protagonista. E vi farà desiderare di leggere qualsiasi cosa Michele Mari abbia scritto.

Exit west di Mohsin Hamid 

Un altro romanzo con cui vi ho già ammorbato. Ed è uno dei migliori di quest’anno perché è attualissimo e racconta di eventi che ci interessano quotidianamente, anche se lo fa in un modo del tutto originale. Ciò che fa riflettere è il senso di estraneità che provano i protagonisti nel trovarsi in un luogo che non è nemmeno lontanamente casa loro, che non li accetta e fa di tutto per non farli integrare. Assurdamente angosciante quanto vero.

Stardust di Neil Gaiman

Un favoloso libro per ragazzi che narra le vicende di un giovane uomo che parte alla ricerca di una stella caduta e che gli permetterà di conquistare il cuore del suo grande amore. Tenerissimo, scorrevolissimo da leggere e in grado di farvi sognare. 

Macerie prime di Zerocalcare

Ormai si sa, zerocalcare è una garanzia. Si attende l’uscita del nuovo libro con lo stesso desiderio di sapere, la stessa voglia di vedere cosa si sarà mai inventato questo mago della penna, di quando, da piccoli, aspettavamo l’arrivo nelle librerie dell’ultimo romanzo sfornato dalla pazzesca mente di J.K. Rowling. La storia è tremendamente vera e il lettore non può non rivedersi nei disegni. Il resoconto di una generazione tormentata, che deve barcamenarsi tra lavoro precario, matrimoni, figli e il pregiudizio di non essere all’altezza dei giovani di una volta.

4321 di Paul Auster

Primo libro che leggo di questo autore. Ultimo romanzo letto nel 2017. Direi che ho chiuso in bellezza. Posso dire senza troppi giri di parole che questo è in assoluto il libro migliore letto durante l’anno appena concluso. 
La vita dello stesso personaggio raccontata in quattro versioni differenti. Il what if: cosa sarebbe successo se al posto di quello avessi scelto quell’altro? Paul Auster ci prova e ci riesce, senza risultare banale, noioso o ripetitivo. È un grandissimo puzzle, divertente e challenging da leggere, per nulla faticoso (forse solo fisicamente vista la mole) e che vi lascerà soddisfatti a fine lettura.

E con questo ho terminato la mia lista. Mi auguro che questo 2018 sia altrettanto soddisfacente per quanto riguarda le letture. Un ringraziamento particolare ai miei due aiutanti dai pettorali immensi, Kylo Ren e Ben Solo.

Un buon anno a tutti e che la forza sia con voi.

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