lunedì 20 giugno 2016

SETTE MINUTI DOPO LA MEZZANOTTE di Patrick Ness

Buongiorno a tutti e buon inizio settimana.
In questo lunedì mattina voglio proporvi la recensione di un libro che ho letto da poco sul mio nuovo, fantastico ereader: sabato scorso, in una giornata uggiosissima, io e la mia amica S. siamo andate a Bergamo in centro per fare questa spesa pazza e credo siano stati i soldi miglior spesi di tutta la mia vita. Lo possiedo da poco quindi ancora non posso sbilanciarmi. Anzi si, lo adoro. Inoltre, dopo che ho scoperto che la mia biblioteca aderisce ad MLOL (il servizio che offre il prestito di ebook), ho deciso di salutare tutti con un grande abbraccio e di trasferirmi in un eremo sperduto su una montagna in compagnia del mio amato Tolino. Comunque, se vi può interessare, tra qualche tempo (quando ci avrò preso un po’ più la mano), vi parlerò della mia esperienza con la lettura in digitale.
Comunque, passando al romanzo, come avrete ben capito dal titolo, si tratta di un libro per ragazzi scritto da Patrick Ness (in realtà l’idea originale era di Siobhan Dowd, autrice venuta a mancare), nel quale vengono narrate le vicende di Conor, un bambino agli inizi della sua adolescenza che si ritrova a dover affrontare terribili incubi e un mostro che si paleserà tutte le notti sette minuti dopo lo scoccare della mezzanotte per raccontargli tre storie. Tre storie delle quali Conor farà fatica a comprendere il significato, ma il mostro dall’animo molto paziente, non si rifiuterà di spiegargli.
Conor è alle prese anche con un altro incubo che perdura anche durante la sua vita reale: la malattia della madre. Capiamo fin da subito che è affetta da una malattia incurabile (tutto ci fa supporre che sia cancro, dalla perdita di capelli, alle terapie che le causano una moltitudine di effetti collaterali come nausea ed astenia e soprattutto quando il medico riferirà che nessuna delle terapie proposte ed esistenti riesce a farla stare meglio): quindi il ragazzo si vede investito da tutte quegli obblighi che dovrebbero essere di pertinenza dei genitori e che invece deve portare avanti lui perché la madre ne è impossibilitata.
Come se questo non bastasse, il povero ragazzo ha solo la madre su cui poter fare affidamento perché il padre ha deciso di lasciare la sua famiglia per trasferirsi in America e risposarsi con un’altra donna dalla quale avrà anche una bambina.
Tutto ciò che Conor desidera è essere trattato come un adolescente, almeno in ambito scolastico. Infatti durante tutto il romanzo proverà frustrazione e rabbia quando i docenti decideranno di non punirlo come farebbero con qualsiasi altro studente per qualche disastro causato o per qualche compito non eseguito. Inoltre dovrà affrontare anche un gruppetto di bulli che lo picchiano quotidianamente e che Conor non denuncerà mai.
Raccontato così sembra proprio una noia mortale, ma vi assicuro che questo romanzo è tutto fuorché noioso. Possiamo dire che si alternano due narrazioni all’interno: la prima riguarda la vita di tutti i giorni di Conor, ossia le sue vicende scolastiche, il suo rapporto con i compagni di scuola che lo trattano come se fosse un appestato perché conoscono la condizione di salute della madre, e soprattutto il legame con la nonna che si proporrà come aiuto per la madre e che prenderà in cura Conor nel momento in cui la madre verrà ricoverata in ospedale. E il ragazzo fatica ad accettare tutto questo principalmente perché sono segni del fatto che la malattia della sua mamma sta avanzando sempre più verso quello che è il suo incubo peggiore e che tutte le notti, da quando hanno avuto la conferma della diagnosi, va a fargli visita. Ciò che desidera è essere trattato come un ragazzo della sua età, senza sconti perché ha la madre malata, ma anche non accetta l’aiuto della nonna che la vede come un’estranea.
Il mostro, che assumerà le sembianze di un albero di tasso, lo porterà pian piano a prendere consapevolezza del suo incubo e alla fine riuscirà finalmente a dar voce a tutte le sue preoccupazioni.
Per una persona che ha avuto a che fare con la morte per un anno della sua vita, questo romanzo spiega molto efficacemente come affrontare i momenti che precedono il lutto. Tutto quello narrato da Patrick Ness è esattamente quello che più frequentemente succede: l’iniziale “va tutto bene” dietro il quale si nascondono i parenti, la rabbia successiva dopo che ci si mette di fronte alla realtà, il pianto di rassegnazione quando viene detto che non c’è più nulla da fare, l’aggrapparsi quasi fisico alla persona morente per non lasciarla andare e, alla fine, quando finalmente si arriva a capire che trattenendola si sta facendo solo del male ad entrambi, mollare la presa. Conor attraversa tutte queste fasi e, soprattutto l’ultima, è dipinta in maniera magistrale con lui che cerca di trattenere la madre che sta cadendo in un burrone.
Alla fine si arriverà alla verità chiesta dal mostro in cambio delle sue tre storie: la verità che Conor dovrà ammettere ed è ciò che lo aiuterà ad affrontare la morte della madre.
Ciò che tutti fanno è proprio questo, ossia chiedere al proprio caro di non lasciarli, di non morire proprio ora. E sono proprio queste parole a trattenerlo qui, non permettendogli di vivere gli ultimi istante della propria vita serenamente e garantendogli anche una morte dignitosa e soprattutto senza paura. Questo libro insegna a lasciare andare la presa, ci prepara ad affrontare la morte nel modo più naturale possibile. Ed è proprio ammettendo il proprio dolore, è la verità che voleva sentire il mostro, che insegnerà a Conor ad affrontare la morte della madre. Dirlo adesso, su un foglio elettronico sembra quasi assurdo, ma in quel momento la cosa migliore da fare è parlare con la persona alla fine della propria vita e dire “io sono pronto, quando vuoi vai, non resistere per me, io me la caverò”. Questa è una cosa che ho imparato nell’ultimo anno di lavoro in hospice e ho ripetuto le stesse parole ad una mia cara amica che si è ritrovata di fronte alla morte nel giro di pochissimo tempo e l’ha aiutata moltissimo a lasciare andare sua nonna.
È un libro veramente illuminante, scritto magistralmente e con un linguaggio adatto al pubblico a cui è rivolto: e con adatto non intendo dire che è semplificato anzi, arricchisce il vocabolario soprattutto se chi legge è un adolescente. Comunque lo consiglio e preparatevi a versare litri e litri di lacrime se vi approccerete a questo romanzo.
Si è meritato cinque stelline e la promessa che prima o poi comprerò il cartaceo e lo farò leggere a quante più persone possibile.

La risposta è che non conta quello che pensi, disse il mostro, perché la tua mente si contraddirà cento volte al giorno. Tu volevi che lei andasse nello stesso momento in cui desideravi ardentemente che io la salvassi. La mente crede a bugie confortanti, mentre conosce le dolorose verità che rendono necessarie quelle bugie. E la tua mente ti punisce per il fatto che credi contemporaneamente a entrambe le cose.

Con affetto,

M.

8 commenti:

  1. Anch'io, come te, ho letto questo libro in eBook e mi sono ripromessa di rileggerlo in cartaceo.. Lo farò sicuramente prima dell'uscita del film, dato che sicuramente cambieranno la copertina che secondo me è meravigliosa!

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    1. Concordo! In più so dell'esistenza di un'edizione con le illustrazioni di Jim Kay che è quella che vorrei!

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  2. Piaciuto molto. Dello stesso autore, ho segnato la saga di Chaos. :)

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    1. Ne ho sentito parlare molto bene! Credo che prima o poi recupererò anche quella!

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  3. Ne avevo già sentito parlare, ma ora, dopo aver letto la tua recensione, sono convintissima di volerlo recuperare. Di Ness non ho letto mai nulla e devo rimediare ☻

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    1. Sisisi questo è un libro da avere assolutamente io libreria! Ottimo come primo approccio a Ness!

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  4. Ciao! Bellissima recensione!! Non ho ancora letto nulla di Patrick Ness, anche se ho la saga chaos, ma questo libro sembra decisamente molto interessante!!! Soprattutto perchè ne parlano tutti benissimo : D
    P.s. Bellissimo blog!! Se ti va di passare nel mio, questo è il link :) http://bookishbrains.blogspot.com/
    A presto!! ^^
    -G

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    1. Ciao! Si è veramente molto interessante e soprattutto fa riflettere! Di Chaos non ti so dire nulla xk non l'ho letto! Grazie per il commento, appena sono a casa passo dal tuo blog!

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