Buongiorno a tutti e buon inizio settimana.
In questo lunedì mattina voglio proporvi la recensione di un libro che
ho letto da poco sul mio nuovo, fantastico ereader: sabato scorso, in una
giornata uggiosissima, io e la mia amica S. siamo andate a Bergamo in centro
per fare questa spesa pazza e credo siano stati i soldi miglior spesi di tutta
la mia vita. Lo possiedo da poco quindi ancora non posso sbilanciarmi. Anzi si,
lo adoro. Inoltre, dopo che ho scoperto che la mia biblioteca aderisce ad MLOL
(il servizio che offre il prestito di ebook), ho deciso di salutare tutti con
un grande abbraccio e di trasferirmi in un eremo sperduto su una montagna in
compagnia del mio amato Tolino. Comunque, se vi può interessare, tra qualche
tempo (quando ci avrò preso un po’ più la mano), vi parlerò della mia
esperienza con la lettura in digitale.
Comunque, passando al romanzo, come avrete ben capito dal titolo, si
tratta di un libro per ragazzi scritto da Patrick Ness (in realtà l’idea
originale era di Siobhan Dowd, autrice venuta a mancare), nel quale vengono
narrate le vicende di Conor, un bambino agli inizi della sua adolescenza che si
ritrova a dover affrontare terribili incubi e un mostro che si paleserà tutte
le notti sette minuti dopo lo scoccare della mezzanotte per raccontargli tre
storie. Tre storie delle quali Conor farà fatica a comprendere il significato,
ma il mostro dall’animo molto paziente, non si rifiuterà di spiegargli.
Conor è alle prese anche con un altro incubo che perdura anche durante
la sua vita reale: la malattia della madre. Capiamo fin da subito che è affetta
da una malattia incurabile (tutto ci fa supporre che sia cancro, dalla perdita
di capelli, alle terapie che le causano una moltitudine di effetti collaterali
come nausea ed astenia e soprattutto quando il medico riferirà che nessuna
delle terapie proposte ed esistenti riesce a farla stare meglio): quindi il
ragazzo si vede investito da tutte quegli obblighi che dovrebbero essere di
pertinenza dei genitori e che invece deve portare avanti lui perché la madre ne
è impossibilitata.
Come se questo non bastasse, il povero ragazzo ha solo la madre su cui
poter fare affidamento perché il padre ha deciso di lasciare la sua famiglia
per trasferirsi in America e risposarsi con un’altra donna dalla quale avrà
anche una bambina.
Tutto ciò che Conor desidera è essere trattato come un adolescente,
almeno in ambito scolastico. Infatti durante tutto il romanzo proverà
frustrazione e rabbia quando i docenti decideranno di non punirlo come
farebbero con qualsiasi altro studente per qualche disastro causato o per
qualche compito non eseguito. Inoltre dovrà affrontare anche un gruppetto di
bulli che lo picchiano quotidianamente e che Conor non denuncerà mai.
Raccontato così sembra proprio una noia mortale, ma vi assicuro che
questo romanzo è tutto fuorché noioso. Possiamo dire che si alternano due
narrazioni all’interno: la prima riguarda la vita di tutti i giorni di Conor,
ossia le sue vicende scolastiche, il suo rapporto con i compagni di scuola che
lo trattano come se fosse un appestato perché conoscono la condizione di salute
della madre, e soprattutto il legame con la nonna che si proporrà come aiuto
per la madre e che prenderà in cura Conor nel momento in cui la madre verrà
ricoverata in ospedale. E il ragazzo fatica ad accettare tutto questo
principalmente perché sono segni del fatto che la malattia della sua mamma sta
avanzando sempre più verso quello che è il suo incubo peggiore e che tutte le
notti, da quando hanno avuto la conferma della diagnosi, va a fargli visita. Ciò
che desidera è essere trattato come un ragazzo della sua età, senza sconti perché
ha la madre malata, ma anche non accetta l’aiuto della nonna che la vede come
un’estranea.
Il mostro, che assumerà le sembianze di un albero di tasso, lo porterà pian
piano a prendere consapevolezza del suo incubo e alla fine riuscirà finalmente
a dar voce a tutte le sue preoccupazioni.
Per una persona che ha avuto a che fare con la morte per un anno della
sua vita, questo romanzo spiega molto efficacemente come affrontare i momenti che precedono il lutto. Tutto quello narrato da Patrick Ness è esattamente quello
che più frequentemente succede: l’iniziale “va tutto bene” dietro il quale si
nascondono i parenti, la rabbia successiva dopo che ci si mette di fronte alla
realtà, il pianto di rassegnazione quando viene detto che non c’è più nulla da
fare, l’aggrapparsi quasi fisico alla persona morente per non lasciarla andare
e, alla fine, quando finalmente si arriva a capire che trattenendola si sta
facendo solo del male ad entrambi, mollare la presa. Conor attraversa tutte
queste fasi e, soprattutto l’ultima, è dipinta in maniera magistrale con lui
che cerca di trattenere la madre che sta cadendo in un burrone.
Alla fine si arriverà alla verità chiesta dal mostro in cambio delle
sue tre storie: la verità che Conor dovrà ammettere ed è ciò che lo aiuterà ad
affrontare la morte della madre.
Ciò che tutti fanno è proprio questo, ossia chiedere al proprio caro
di non lasciarli, di non morire proprio ora. E sono proprio queste parole a
trattenerlo qui, non permettendogli di vivere gli ultimi istante della propria
vita serenamente e garantendogli anche una morte dignitosa e soprattutto senza
paura. Questo libro insegna a lasciare andare la presa, ci prepara ad
affrontare la morte nel modo più naturale possibile. Ed è proprio ammettendo il
proprio dolore, è la verità che voleva sentire il mostro, che insegnerà a Conor
ad affrontare la morte della madre. Dirlo adesso, su un foglio elettronico
sembra quasi assurdo, ma in quel momento la cosa migliore da fare è parlare con
la persona alla fine della propria vita e dire “io sono pronto, quando vuoi vai, non resistere per
me, io me la caverò”. Questa è una cosa che ho imparato nell’ultimo anno di
lavoro in hospice e ho ripetuto le stesse parole ad una mia cara amica che si è
ritrovata di fronte alla morte nel giro di pochissimo tempo e l’ha aiutata
moltissimo a lasciare andare sua nonna.
È un libro veramente illuminante, scritto magistralmente e con un
linguaggio adatto al pubblico a cui è rivolto: e con adatto non intendo dire
che è semplificato anzi, arricchisce il vocabolario soprattutto se chi legge è
un adolescente. Comunque lo consiglio e preparatevi a versare litri e litri di
lacrime se vi approccerete a questo romanzo.
Si è meritato cinque stelline e la promessa che prima o poi comprerò
il cartaceo e lo farò leggere a quante più persone possibile.
La risposta è che non conta quello che pensi,
disse il mostro, perché la tua mente si contraddirà cento volte al giorno. Tu
volevi che lei andasse nello stesso momento in cui desideravi ardentemente che
io la salvassi. La mente crede a bugie confortanti, mentre conosce le dolorose
verità che rendono necessarie quelle bugie. E la tua mente ti punisce per il
fatto che credi contemporaneamente a entrambe le cose.
Con affetto,
M.
Anch'io, come te, ho letto questo libro in eBook e mi sono ripromessa di rileggerlo in cartaceo.. Lo farò sicuramente prima dell'uscita del film, dato che sicuramente cambieranno la copertina che secondo me è meravigliosa!
RispondiEliminaConcordo! In più so dell'esistenza di un'edizione con le illustrazioni di Jim Kay che è quella che vorrei!
EliminaPiaciuto molto. Dello stesso autore, ho segnato la saga di Chaos. :)
RispondiEliminaNe ho sentito parlare molto bene! Credo che prima o poi recupererò anche quella!
EliminaNe avevo già sentito parlare, ma ora, dopo aver letto la tua recensione, sono convintissima di volerlo recuperare. Di Ness non ho letto mai nulla e devo rimediare ☻
RispondiEliminaSisisi questo è un libro da avere assolutamente io libreria! Ottimo come primo approccio a Ness!
EliminaCiao! Bellissima recensione!! Non ho ancora letto nulla di Patrick Ness, anche se ho la saga chaos, ma questo libro sembra decisamente molto interessante!!! Soprattutto perchè ne parlano tutti benissimo : D
RispondiEliminaP.s. Bellissimo blog!! Se ti va di passare nel mio, questo è il link :) http://bookishbrains.blogspot.com/
A presto!! ^^
-G
Ciao! Si è veramente molto interessante e soprattutto fa riflettere! Di Chaos non ti so dire nulla xk non l'ho letto! Grazie per il commento, appena sono a casa passo dal tuo blog!
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