Buongiorno a tutti!
Oggi nuova recensione su Colpa delle Stelle, l’ennesima che si
aggiunge alla lunga lista di quelle già presenti nella blogosfera!
TRAMA
Hazel ha sedici anni, ma ha già alle spalle un vero miracolo: grazie a
un farmaco sperimentale, la malattia che anni prima le hanno diagnosticato è
ora in regressione. Ha però anche imparato che i miracoli si pagano: mentre lei
rimbalzava tra corse in ospedale e lunghe degenze, il mondo fuori correva
veloce, lasciandola indietro, sola e fuori sincrono rispetto alle sue coetanee,
con una vita in frantumi in cui i pezzi non si incastrano più. Un giorno però
il destino le fa incontrare Augustus, affascinante compagno di sventure che la
travolge con la sua fame di vita, di passioni, di risate, e le dimostra che il
mondo non si è fermato, insieme possono riacciuffarlo. Ma come un peccato
originale, come una colpa scritta nelle stelle avverse sotto cui Hazel e Augustus
sono nati, il tempo che hanno a disposizione è un miracolo, e in quanto tale
andrà pagato.
RECENSIONE
Sto scrivendo questa recensione sulle note di Let it Go (cantata da
Demi Lovato.. adoro anche quella di Idina Menzel..).
La adoro, è la mia nuova canzone pre-partita.
Tornando al libro, devo dire che mi è piaciuto molto. Non avrei mai
pensato.
Penso di avere il cuore di pietra però, non ho pianto nemmeno una
volta, ma proprio mai.
L’ho trovato un libro davvero realistico, non tanto nella descrizione
scientifica delle varie manifestazioni del cancro (delle quali ci importa
relativamente), quanto più nella caratterizzazione dei personaggi, nei loro
comportamenti e nel loro relazionarsi con altre persone.
Hazel e i suoi genitori. La malattia li ha legati in modo che, se
possibile, è ancora più profondo di quanto non potesse essere già. Hazel che vuole
essere trattata come un’adolescente non malata. Penso che chiunque di noi
vorrebbe ciò: quando si è malati, si tentano tutte le strategie per
dimenticarsene. Questa era quella di Hazel. Voler essere una ragazza normale,
con i genitori che la sgridano se non rispetta le regole della casa. Che prende
la macchina di nascosto per andare ad aiutare il suo ragazzo.
Gus ovviamente è il principe azzurro di questa storia. Principe azzurro
che non entra in scena con un cavallo bianco. Gus che ha una protesi. Gus che
ormai è libero dall’osteosarcoma.
Quella PET però si è riaccesa di nuovo. Gus si è riacceso di nuovo.
tante piccole stelle su uno sfondo nero.
Questa è stata l’ultima discesa della sua vita. Che era come le
montagne russe che vanno solo in salita.
Mi viene difficile osservare con occhio critico questo libro: rivedo
in questi due personaggi tanti dei pazienti che ho avuto la fortuna di
incontrare. Ognuno ha lasciato un segno indelebile, ognuno mi ha insegnato
qualcosa. Proprio come questi due individui hanno insegnato alle loro famiglie
a vivere senza di loro. Consapevoli della loro morte, si sono assicurati che i
loro genitori continuassero a vivere e a stare insieme, per farsi forza l’un l’altro.
Davvero non so più cosa dire.
Grazie John Green.
Con affetto,
C.
anch'io l'ho adorato *_* e ho da poco terminato Cercando Alaska, sempre di John Green *_*
RispondiEliminache dire, quest'uomo è un fottuto genio!
Cercando Alaska è già in WL.. e siccome lunedi è il mio compleanno, ho per sbaglio, mandato ai miei amici la mia WL.. nella speranza che colgano il segnale implicito di questo gesto.. non so se mi spiego..... ;)
Eliminaio ho entrami i libri in lista. Non so da quale inizierò, credo da questo.
RispondiEliminaquesto è davvero particolare e bello!
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