Ciao a tutti!
Buon primo maggio! Finalmente è ritornato il sole anche qui, sui monti
della provincia di Bergamo; anche se il clima non è esattamente quello caldo e
confortevole che ci dovrebbe essere a maggio, ma non lamentiamoci (visto che
già domani dovrebbe ritornare la pioggia….).
Per quest’oggi voglio proporvi la recensione dell’ultimo libro della
trilogia di Glenn Cooper: I Custodi della Biblioteca.
Ecco cosa ne penso…
TRAMA
Il destino di ugni uomo è un segreto sepolto nel silenzio… il silenzio
in cui si sono suicidati gli scrivani di Vectis. Dopo aver compilato la
sterminata Biblioteca che riporta il giorno di nascita e di morte di ogni uomo
vissuto dall’VIII secolo in poi, la loro eredità è una data: il 9 febbraio
2027. Ma la giovane Clarissa non sa nulla di tutto ciò. Il suo unico pensiero è
fuggire. Fuggire da quell’abbazia maledetta, per mettere in salvo il dono più
prezioso che Dio le abbia mai concesso.
Il futuro dell’umanità è un mistero nascosto tra le pagine di un
libro… il libro in cui è indicato il giorno del giudizio. Mentre il mondo si
interroga su cosa accadrà davvero il 9 febbraio 2027, alcune persone ricevono
una cartolina sulla quale ci sono il disegno di una bara e una data: il giorno
della loro morte. Proprio all’inizio della straordinaria serie di eventi che
avevano portato alla scoperta della Biblioteca dei Morti. C’è soltanto una differenza:
tutte le “vittime” sono di origine cinese. È una provocazione? Un avvertimento?
L’ultima verità non è mai stata trovata… Will Piper ha trovato la
pace: sa che vivrà oltre il 9 febbraio 2027, e ha deciso di lasciarsi alle
spalle l’enigma della Biblioteca di Vectis e la sua secolare scia di sangue.
Almeno finché suo figlio parte all’improvviso per l’Inghilterra e poi sparisce
nel nulla.
D’un tratto, per Will, ogni cosa torna a ruotare intorno all’origine
della Biblioteca dei Morti. Lì dove tutto è cominciato. E dove tutto finirà.
Se il destino di ogni uomo è un segreto sepolto nel silenzio, se il
futuro dell’umanità è un mistero nascosto tra le pagine di un libro, solo nella
Biblioteca dei Morti si può trovare l’ultima verità…
RECENSIONE
Devo ammettere che questo volume mi è piaciuto più degli altri,
nonostante ricorrano sempre le stesse problematiche condivise anche con gli
altri: la narrazione troppo lenta in alcuni punti, pochi momenti di suspance,
il colpevole rivelato a 70 pagine dalla fine.
La cosa che più ho detestato è stata proprio questa: l’autore ha
deciso di annunciare chi fosse il responsabile dell’invio delle cartoline con
le date di morte ai cinesi, molte pagine prima della fine del libro. Questo potrebbe
rivelarsi anche un’ottima strategia, se solo questo aspetto fosse stato
discusso un po’ più ampiamente; mi spiego meglio: in neanche mezza pagina si
legge della moglie di Will, Nancy, che scopre, tramite un fotogramma di una
delle videocamere di NY, chi fosse il colpevole (non si sa come abbia fatto
comunque…). Questo individuo dice che ha fatto tutto ciò contro la sua volontà,
viene liberato dal luogo in cui era tenuto prigioniero e costui, cogliendo
quest’ottima occasione, decide di uccidersi. Fine del capitolo. Ma non fine del
libro. Non viene più nominato nel corso delle vicende, la moglie e il figlio
vengono avvisati e stop.
Questa cosa ha proprio fatto perdere punti al libro. Davvero un
peccato perché fino a quel momento mi stava anche piacendo.
Come per il precedente volume, anche qui non ho apprezzato il rapporto
di Will con le donne. Due sono i personaggi femminili con cui condivide la
maggior parte delle vicende le quali vengono utilizzate come meri oggetti per
raggiungere il suo scopo; una per farsi amico il marito e non venire freddato
alla prima parola che gli fosse uscita di bocca, è riuscito a convincerla a
fidarsi di lui, che aveva un piano per ottenere l’immunità e tante altre belle
cose. Peccato che la donna, così facendo, abbia perso uno dei figli e alla fine
si ritrovi rinchiusa in un carcere.
Mentre con l’altra donna, da perfetto play boy quale è, sfrutta i
sentimenti che lei prova nei suoi confronti per rubarle le chiavi della
macchina e recarsi da solo presso la fattoria dove era stato fatto prigioniero
il figlio (che riesce a lasciare gli Stati Uniti, per conto suo, nonostante la
giovane età.. -.-‘’).
Forse adesso è il mio animo femminista che sta scrivendo, ma davvero,
questa cosa proprio non mi è piaciuta.
Magari è stata anche un po’ colpa loro, che si sono invaghite di un
uomo, nonostante avesse la fede al dito, e poi l’hanno presa in quel posto.
Un personaggio comunque l’ho apprezzato: Philip, il figlio di Will.
Se da un lato ho considerato il suo comportamento alquanto stupido e
da persona senza cervello (si è fidato di una persona conosciuta su un sito
internet), ho apprezzato tuttavia, il suo coraggio e il suo sangue freddo di
fronte alle situazioni difficili.
Quando la fattoria fu attaccata dalle forze delle tre nazioni
coinvolte, il suo primo pensiero è stato quello di prendere per mano la ragazza
che lo aveva contattato (la figlia dei due custodi della Biblioteca) e
proteggerla. Un applauso a te piccolo Piper!
Comunque sia penso che, vista la trama, l’autore avrebbe potuto
approfondire meglio alcuni aspetti della storia e tralasciarne altrettanti che,
secondo me, sono risultati ridondanti.
Come ho accennato prima, è stato dato poco spazio alla moglie del
colpevole: ovviamente avrà avuto una qualche reazione e, secondo me, era giusto
darle il tempo necessario per esprimere i suoi sentimenti e non liquidarla in
una pagina.
Ammetto di essere felice di aver finito questa trilogia; non so se
leggerò altri libri di questo autore, sicuramente non lo farò adesso visto la
lunghezza spropositata della mia lista. Darò la precedenza ad altri volumi che
mi attirano molto di più.
Non posso assegnare il massimo dei voti a questo volume e, in
generale, a tutta la trilogia. Davvero un peccato perché alla fine la storia
era davvero bella ma, a parer mio, andava sviluppata in modo diverso.
Se voi impavidi lettori, avete intrapreso questa avventura insieme a
Will e vi state chiedendo chi ve lo ha fatto fare, perché dovete continuare a
leggere, beh ammetto che durante la lettura me lo sono chiesta diverse volte e
ho fatto fatica a trovare una risposta; l’unico movente è l’orgoglio del
lettore che non ha il coraggio di abbandonare a metà una storia. Io almeno sono
così! Anche se a volte è un comportamento sbagliato perché tolgo spazio a
letture che magari si rivelerebbero più piacevoli di questa.
Mannaggia a me e alla mia testardaggine!
Con questa recensione per oggi vi saluto: avrò a pranzo le mie cugine, zii e nonna
e non so se riuscirò a connettermi (forse stasera ma non voglio fare promesse
che poi non riesco a mantenere).
Quindi per ora vi saluto e vi auguro una buona giornata!
Con affetto,
C.
Ciao Cerrie!:)
RispondiEliminaEh puó essere una brutta cosa l'orgoglio del lettore >_< Di solito sono cosi anche io ma per fortuna mi è successo sempre con singoli libri e non con saghe...tranne questa xD dopo aver letto il primo di Cooper (che non mi era dispiaciuto troppo in realtà..) mi è suonato un campanello di allarme in testa che mi ha bloccato dal comprare i libri successivi...e da quanto ho letto qui da te, ho fatto bene xD Grazie per avermi tolto definitivamente i dubbi:D
Ciao Eddie!
EliminaSi hai fatto bene a non acquistarli! Meglio non spender soldi x libri del genere! E pensare che la mia amica li ha adorati..