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domenica 19 ottobre 2014

INTO THE MOVIE #1 | THE MAZE RUNNER


Buona domenica a tutti!
In questa giornata soleggiata di metà ottobre, vorrei inaugurare una nuova rubrica che, come potete ben vedere dal titolo, tratterà di film.
In particolare oggi vi vorrei parlare di The Maze Runner, trasposizione cinematografica del famosissimo libro di James Dashner, con cui vi ho stressato fino all’esaurimento nervoso.
Vi avviso già che potrebbero esserci degli SPOILER, quindi se non avete visto il film o letto il libro e non volete rovinarvi la sorpresa, vi consiglio di non leggere questo post! 

PosterTRAMA: Basato sul celebre best seller, Maze Runner è ambientato in un mondo post-apocalittico, nel quale Thomas è rinchiuso in una comunità di ragazzi, dopo che la sua memoria è stata cancellata. Dopo aver scoperto di essere rinchiusi in un labirinto, Thomas si unirà ai suoi amici "runners" non solo per scappare dal labirinto, ma anche per risolvere il mistero e svelare il segreto su chi li ha portati lì, e perché.

Data di uscita: 08 ottobre 2014
Genere: Fantascienza, Thriller, Mystery
Anno: 2014
Regia: Wes Ball
Sceneggiatura: James Dashner, Noah Oppenheim

Attori: Thomas Sangster, Kaya Scodelario, Dylan O'Brien, Will Poulter, Patricia Clarkson, Chris Sheffield, Ki Hong Lee, Aml Ameen, Jacob Latimore



IL MIO PENSIERO
Allora. Obiettivamente il film è davvero ben prodotto (nonostante i pochi fondi stanziati): le ambientazioni sono abbastanza fedeli alle descrizioni del libro e gli attori sono stati davvero bravi nell’interpretare i personaggi.
Tuttavia, ci sono molte cose che mi hanno lasciato un po’ di amaro in bocca.
Prima di tutto sono state fatte molte variazioni rispetto al libro, alcune magari anche accettabili, altre proprio no: Thomas arriva nella Radura trasportato dalla scatola e non si ricorda nemmeno il suo nome; già qui abbiamo una prima discordanza con il libro, in cui il narratore ci presenta subito il protagonista con il suo nome di battesimo (o quello affibiatogli dai creatori).
Viene fatto uscire da Gally, un pacifico e amichevole Gally. No. Questo personaggio me lo immaginavo uno stronzo da far paura, un soggetto molto burbero e cattivo. Invece no. Nel film, anzi, da addirittura il benvenuto a Thomas nella Radura.
È stata aggiunta una parte in cui Gally sfida Thomas ad una gara di lotta: Gally ad una prima occhiata sembra imbattibile, poi Thomas riesce ad atterrarlo, ma finisce lui stesso con il schiantarsi per terra e battere la testa anche lui. E così, magicamente, si ricorda il suo nome.
La mutazione. L’hanno trattata in modo completamente diverso. Qui viene intesa come il processo che attraversano coloro che sono punti dai dolenti. Invece Dashner la descrive come quel momento successivo alla somministrazione del siero anti-dolente che fa ricordare parti significative del proprio passato. Ecco questa parte del siero proprio non esiste. O meglio c’è ma non viene per niente spiegato.
Teresa, dopo che si è risvegliata dal coma, in una tasca dei suoi pantaloni trova due fiale di non si sa che cosa perché non ci viene detto, e Thomas, giustamente, decide di provare quella specie di farmaco su Alby, che nel frattempo era stato punto dal dolente. Cioè fatemi capire. Una ragazza si ritrova una siringa contenente un liquido misterioso in una tasca e tu decidi di iniettarlo al tuo amico, nonché capo, perché speri che possa fare effetto e fermare la diffusione del veleno del dolente? Ecco secondo me, questo fatto non sta in piedi. Va bene che sarebbe comunque morto, ma lo trovo lo stesso un comportamento azzardato. E se quella sostanza l’avesse trasformato in un dolente o in una qualsiasi altra creatura demoniaca?!
Ci fosse stata una minima introduzione a quella fiala e al suo contenuto, allora avrei anche potuto accettarlo, ma messa li così a caso giusto perché serviva, proprio no. Poi ovviamente le fiale sono due, e chi ha letto il libro può ben immaginare a cosa serva l’altra. Ma ci arriviamo con calma.
Gally, nella versione di Dashner, era stato punto da un dolente quindi, per salvarlo, gli era stato somministrato il siero e aveva subito la mutazione. Infatti, aveva dei vaghi ricordi riguardo a Thomas e al suo coinvolgimento nella creazione del Labirinto: per questo motivo lo odiava e non poteva sopportare la sua presenza.
Nel film tutta questa parte è stata tolta. L’odio che Gally proverà per Thomas è un processo graduale. Lo accuserà di essere arrivato nella Radura, aver trasgredito alle regole che loro rispettano da tre anni e di aver anche provocato l’apertura delle porte del Labirinto.
Diciamo che come ragionamento potrebbe anche starci, ma non è per niente fedele a quanto viene descritto nel libro.
Le ambientazioni sono quelle che si avvicinano di più a come me le ero immaginate, leggendo le descrizioni di Dashner, tranne forse il Casolare.
Io me l’ero disegnata come una vera e propria abitazione, con delle mura abbastanza solide nonostante fossero di legno. Invece no. È una struttura che appena la si vede si pensa che “no, non reggerà mai”. Infatti, al primo dolente che attacca la radura, viene ridotta ad un cumulo di bastoncini rotti.
Il Labirinto è forse la struttura più fedele al libro. Immenso, con delle mura altissime, l’edera che si arrampica e i dolenti che vagano tra i corridoi. Manca solo un particolare. La Scarpata. Io ero davvero curiosa di vedere come avrebbero fatto a creare questo particolare. Ecco, non l’hanno fatto. L’hanno semplicemente tolto.
Non viene detto niente riguardo all’organizzazione dei Radurai. Era davvero interessante vedere la loro distribuzione dei compiti.  
Non viene dato nemmeno spazio al rapporto tra Thomas e Chuck che secondo me era una delle parti più belle del libro.
Di Newt sappiamo solo il nome e di Alby ci viene detto solamente che è il primo arrivato. Nessuna caratterizzazione ulteriore dei personaggi. Non ci viene detto che ruolo hanno all’interno della loro “società”: l’unica cosa che sappiamo è che Alby è il capo e Newt il suo secondo.
Tutta la storia di Newt, e del suo essere stato un velocista non è stata nemmeno accennata. Tuttavia l’attore ha interpretato davvero bene questo personaggio che è diventato uno dei miei preferiti.
Minho è un altro personaggio a cui è stato dato poco spazio. Però fondamentalmente la sua parte nel libro riguarda solo il suo essere l’intendente dei velocisti e l’addestrare Thomas a diventare uno di loro. È stata sviluppata abbastanza bene la sua amicizia con Thomas, come nel romanzo. Li vediamo che esplorano insieme il Labirinto. Li vediamo salvare Alby dai dolenti e ucciderne addirittura uno (spiaccicato dalle mura della sezione che si stava chiudendo). Questa parte mi è piaciuta molto.
Ora arriva la parte per cui sono rimasta più delusa. Le mappe. Dove sono?! Perché sono state tolte?! Perché non c’è nessun accenno al codice?! Thomas aveva un ruolo fondamentale in questo e gli è stato tolto. E Teresa. Questo personaggio è stato inutile. Non ha avuto nessun ruolo nel trovare la via di uscita. Ho fatto fatica ad apprezzare l’attrice, ma alla fine la colpa non è sua. Il suo personaggio non aveva alcuno scopo, non ha aiutato a trovare la via di fuga, come avveniva nel romanzo di Dashner, in cui lei e gli altri si impegnavano nella sovrapposizione delle mappe per trovare il codice.
La parte delle mappe secondo me era una delle più intriganti e coinvolgenti di tutto il libro ed è stata tolta. Grazie signor regista.
Esse sono state sostituite da un modellino in scala del labirinto. Minho ci spiega che le sezioni si aprono alternativamente e qui anche un neonato capirebbe quale codice serve per aprire la porta ed uscire.
 La chiave per uscire è un pezzo del dolente che Thomas, Minho e altri, recuperano una volta ritornati nella sezione sette per esplorarla. Utilizzano infatti questa parte del dolente per aprire delle porte e arrivare alla zona dove andrà inserito il codice. Ottimo lavoro di fantasia.
Le porte rimangono aperte e i dolenti vengono programmati in modo da rapire un raduraio al giorno tutti i giorni. Ecco no. dimenticate pure tutto questo. I Dolenti arrivano nella Radura e distruggono e uccidono qualsiasi cosa e qualsiasi persona si trovi sul loro cammino. Il sacrificio di Alby? Non esiste. Viene semplicemente rapito e ucciso.
Eccolo qui! il bellissimo modellino del Labirinto!
Anche Chuck stava per essere punto, ma riescono a distruggere il braccio meccanico del dolente e a mantenere intatto il serbatoio contenente il loro veleno. Ora potete immaginare che cosa se ne fa Thomas di questo veleno. Si avete immaginato bene. Se lo inietta di sua spontanea volontà, così sono costretti ad utilizzare l’ultima fiala rimasta di siero e lui riesce a ricordare chi li ha mandati lì e il suo ruolo in tutto questo.
Bene, siamo arrivati alla fine delle castronerie inventate. Invece no. Non c’è mai fine alla fantasia.
Vi ricordate di Gally? Chi ha letto il libro saprà che si fa rapire dai dolenti e viene portato nella loro tana, attraverso la scarpata (ha capito signor Ball, LA SCARPATA!!!!!!). Invece qui no. I radurai che riescono a raggiungere l’uscita si vedono comparire Gally dietro di loro, proprio nel momento in cui stanno per andarsene.
Gally tiene in mano lo stesso pezzo di dolente che hanno usato i nostri personaggi per uscire. E ora qui mi sorgono spontanee alcune domande. Come faceva a sapere dove andare? Come poteva essere al corrente della strada per raggiungere la sezione sette, se non ci era mai stato? Solo i velocisti conoscono i vari corridoi del Labirinto visto che, come ci ha ripetuto più e più volte lo stesso Gally, agli altri radurai non era permesso né entrare nel Labirinto, né entrare nel luogo dove i Velocisti tenevano le mappe (in questo caso il modellino). Inoltre. Come faceva a sapere il codice per sbloccare la porta? ha selezionato dei numeri a caso e per pura fortuna ha indovinato la combinazione esatta? Questa, secondo me è la parte più assurda di tutto il film.
Poi, caro Ball, hai inventato cose assurde, hai cambiato moltissimi elementi fondamentali, perché allora non hai lasciato in vita il mio povero Chuck?! Perché?! Già che c’eri, scusa.
Questa sono io, che me ne vado dal cinema. xD
Dopo questo delirio di 1638 parole, su cosa ne penso di questo film è giunto il momento della valutazione.
Mi dispiace ma non posso assegnargli più di due stelline e mezzo.
★★ ½
- poor-  
Avevo davvero delle grandi aspettative nei confronti di questo film. I contenuti erano davvero interessanti da vedere sul grande schermo, peccato che quelli più intriganti non siano stati trattati o addirittura cambiati.
Gli attori comunque sono stati bravissimi. Dylan è riuscito a staccarsi dal suo Stiles per trasformarsi un personaggio completamente diverso, con caratteristiche diverse. Ha dimostrato di essere un grande attore.
L’unica attrice che non mi ha convinta è stata Kaya. Però forse è colpa del regista che ha tolto l’unica parte in cui lei aveva un ruolo fondamentale. A no scusate. Qui svolge una parte fondamentale. Chi avrebbe salvato Alby dai dolenti se lei non si fosse trovata magicamente in una tasca le due fiale di siero?! Giuro, quando ho visto quelle due dannatissime fiale, sono rimasta senza parole. Mi sono girata verso la mia amica, che ha letto il libro, e ci siamo fatte una grassa risata (per non piangere per tutte le cavolate inventate). 
Scusatemi per il fiume di parole, ma avevo tanto da dire. 
Alla fine per chi non ha letto il libro potrebbe anche essere un film davvero avvincente!
Per ora vi saluto!
Buona giornata a tutti!!
Con affetto,
C.

lunedì 22 settembre 2014

THE MAZE RUNNER - IL LABIRINTO | BLOGTOUR TAPPA #3


Buongiorno a tutti ragazzi!!
Come state? Io sono un po’ in ansia: domani ho un esame universitario davvero importante e ho una paura folle di non passarlo e quindi dover spostare la data della laurea a Marzo.
Mentre voi leggerete questo post, io avrò stabilito la mia nuova residenza in biblioteca, sommersa da mille mila fogli con descritte altrettante procedure da sapere a memoria! Yay!
Non voglio comunque tediarvi con la mia vita universitaria.. Passiamo al post di oggi! Mi sono davvero divertita a scriverlo.. Ho adorato ripercorrere i passi più importanti del libro alla ricerca di qualche informazione sul Labirinto e sulla Radura!
Ora però, andate a mettervi le vostre scarpe da ginnastica, perché sta per cominciare il tour del Labirinto! Buon divertimento!

CALENDARIO
Prima tappa \\ 8 Settembre \\  Divoratori di libri : Introduzione blogtour;
Seconda tappa \\ 15 settembre \\ The Paradise of books: i Radurai;
Terza tappa \\ 22 settembre \\ Drops of Colors: la Radura;
Quarta tappa \\ 29 settembre \\  Sweety Readers: playlist;
Quinta tappa \\ 7 ottobre \\ Books in the Starry Night: recensione.

LA RADURA
Thomas è appena arrivato nella Radura.
Thomas non sa perché si trova in quel luogo, tantomeno chi ce l’ha mandato.
Ha tante domande a cui però fatica a trovare una risposta. 
In suo aiuto arriva Newt. Lui è un veterano, forse saprà dirci qualcosa di interessante!


“La fuori c’è il Labirinto” sussurrò Newt, con gli occhi spalancati, come fosse in trance. “Tutto ciò che facciamo – tutta la nostra vita, Fagio – gira intorno al Labirinto. Ogni santo secondo di ogni santo giorno noi lo passiamo in onore del Labirinto, cercando di risolvere qualcosa che non ci ha mostrato di avere una cacchio di soluzione, sai? E vogliamo farti vedere perché è meglio che tu non vada a metterci le mani. Mostrarti perché quei fottuti muri si chiudono stretti ogni notte. Mostrarti perché non dovresti mai e poi mai portare le chiappe là fuori”.

Fin qui niente di strano. Newt sta cercando di dissuadere Thomas dal voler diventare un Velocista. Sta cercando di fargli capire che la fuori ci sono bestie create apposta per distruggere.
Infatti quello che vediamo tramite gli occhi di Thomas è proprio questo:

Una grande creatura gibbosa delle dimensioni di una mucca, che però non aveva una forma nettamente distinguibile, si agitava e si contorceva per terra nel corridoio all’esterno. Si arrampicò sul muro di fronte e poi balzò contro il vetro spesso della finestra con un gran tonfo. Thomas non riuscì a trattenersi e urlò, allontanandosi dalla finestra con un salto. Ma la cosa rimbalzò all’indietro, senza danneggiare il vetro.

Era troppo buio per vederci bene, ma c’erano strane luci che baluginavano da una fonte sconosciuta e che rivelavano, nella foschia, punte argentate e carne luccicante. Dal corpo della cosa protrudevano, come braccia, terribili appendici che alle estremità avevano degli strumenti: una lama da sega, un paio di cesoie, lunghe aste il cui scopo si poteva solo indovinare.La creatura era il risultato di una spaventosa mescolanza tra un animale e una macchina e sembrava capire di essere osservata. Sembrava capire cosa ci fosse tra le pareti della Radura, sembrava desiderare di entrare per banchettare con la carne dei ragazzi. Thomas si sentì nascere nel petto un terrore cieco che si diffuse come un tumore, quasi impedendogli di respirare.

“Dolenti, li chiamiamo” rispose Newt. “Tipetto brutto eh? Ma sta’ allegro, che escono solo di notte. E ringrazia che ci sono i muri”.

Penso che la descrizione parli per sé: il Labirinto pullula di queste strane creature. I loro pungiglioni sono in grado di provocare, nel soggetto colpito, un dolore atroce.
Ma i Creatori hanno pensato anche a questo: su richiesta forniscono ai radurai dosi di antidoto per combattere gli effetti del veleno dei dolenti. Lascio a voi scoprire quali siano gli effetti collaterali di questo farmaco!
Dopo che Thomas ha fatto la sua conoscenza con questi mostri, viene raggiunto da Alby che lo accompagna in un tour della Radura...


Alby indicò le porte. “Questa qui è la Scatola. Una volta al mese ci arriva un Novellino come te, senza eccezioni. Una volta alla settimana rifornimenti, vestiti, cibo. Non che ci serva molto. Qui nella radura ce la caviamo praticamente da soli.”

“Della scatola non sappiamo una cippa, ci arrivi?” proseguì Alby. “Da dove sia arrivata, come fa a salire qui, chi la comanda. I pive che ci hanno mandato qui non ci hanno detto niente. Abbiamo tutta l’elettricità che ci serve, coltiviamo e alleviamo la maggior parte del cibo, ci arrivano i vestiti eccetera. […]”

Possiamo dire che la Scatola sia una specie di ascensore, tramite la quale i Creatori forniscono ai ragazzi qualsiasi genere di supporto. Come ha detto Alby, vengono mandati vestiti, cibo.
Loro comunque sono autosufficienti.

“La Radura è fatta di quattro settori”. Sollevò le dita e le usò per spuntare le quattro parole successive. “Orti, Macello, Casolare, Faccemorte. Ci arrivi?”

Indicò l’angolo nordorientale, […]. “gli Orti, dove coltiviamo il raccolto. L’acqua viene pompata da una serie di tubature sotterranee: è sempre stato così, altrimenti saremmo morti da tempo. Qui non piove mai. Mai.” Indicò l’angolo sudest, dove c’erano i recinti per gli animali e il granaio. “Il Macello, dove alleviamo e uccidiamo gli animali.” Indicò l’edificio malmesso. “Il Casolare. Quello stupido posto è grande il doppio rispetto a quando arrivarono i primi di noi, perché quando ci mandano della legna e altra sploff ci aggiungiamo dei pezzi. Non è bello, ma funziona. E comunque la maggior parte di noi dorme fuori.”

Alby poi indicò l’angolo sudovest, l’area boschiva che cominciava con le panchine e gli alberi malati. “Quelle sono le Faccemorte. Il cimitero è in fondo a quell’angolo, dove gli alberi sono più fitti. Non c’è molto altro. Puoi andarci a sederti, a riposare, a farti un giro. Quello che ti pare”.

I Radurai, da quando sono arrivati i primi, si sono organizzati in una società. Hanno suddiviso la loro popolazione in diversi ruoli, cosicché ognuno potesse contribuire.
C’è chi si occupa di costruire e allargare le mura del casolare. C’è chi si occupa della cucina. Altri sono i Medicali, che forniscono l’antidoto a coloro che vengono punti dai dolenti e qualsiasi tipo di assistenza medica.
Ogni nuovo arrivato dovrà trascorrere un periodo in cui proverà tutti i lavori e alla fine deciderà quello che fa per lui.
Nonostante siano dei ragazzi, sono riusciti a creare un sistema societario molto efficace e in grado di auto sostenersi!

Alby smise di camminare e Thomas si sorprese di vedere che avevano raggiunto la Porta Meridionale: i due muri che facevano da cornice all’uscita torreggiavano sopra di loro. Le spesse lastre di pietra grigia erano piene di fessure e coperte d’edera. Thomas pensò che dovevano essere vecchissime. Allungò il collo per vedere le cime lontane dei muri, in alto; ebbe una strana sensazione di guardare in basso e non in alto che gli diede il capogiro. Fece un passo indietro, barcollando, scioccato ancora una volta dalla struttura della sua nuova casa. Poi finalmente tornò a prestare attenzione ad Alby, che dava le spalle all’uscita.“La fuori c’è il Labirinto.” Alby indicò vigorosamente col pollice la direzione oltre la sua spalla e poi si interruppe.

Grazie Alby per averci mostrato la Radura e tutte le sue componenti. Ora, saltiamo avanti di qualche pagina e chiamiamo in nostro aiuto l’intendente dei Velocisti, Minho.
Ci aiuterà a scoprire qualcosa in più di questo misterioso Labirinto, di cui tutti hanno paura!
Siete pronti?


Thomas si chinò per vedere meglio e vide che Minho aveva tracciato una grande cornice che occupava quasi l’intera pagina. Poi tirò delle righe fino a farla apparire esattamente come uno schema da gioco del tris racchiuso da un bordo: c’erano tre file di tre quadrati, tutti delle stesse dimensioni. Al centro scrisse la parola RADURA, poi numerò i quadrati all’esterno da uno a otto, cominciando dall’angolo in alto a sinistra e andando in senso orario. Per finire, disegnò delle piccole tacche qua e là.
“Queste sono le Porte” disse Minho. “Tu conosci quella della Radura, ma nel Labirinto ce ne sono altre quattro, che portano alle Sezioni uno, tre, cinque e sette. Rimangono sempre nello stesso punto, ma la strada per raggiungerle cambia ogni sera, insieme allo spostamento dei muri.”


Dal disegno di Minho, possiamo intuire che la Radura si trovi al centro. Tutto intorno a lei si sviluppa il Labirinto. Sembra una creatura a se stante, un organismo dotato di vita propria e di pensiero. I suoi muri cambiano posizione ogni notte, esclusi quelli principali. Il compito dei velocisti è quello di mappare ogni sezione del Labirinto per cercare di trovare una via di uscita.
Minho ci dice che da quando hanno scoperto che i muri cambiano posizione, hanno iniziato a disegnare le mappe e hanno scoperto che lo schema dei corridoi si ripete identico ogni mese. Tuttavia non hanno ancora trovato una porta che conduca al di fuori dei quadrati.

“[…] L’unica cosa che si avvicina lontanamente a un’uscita è la Scarpata, e non è una gran bella cosa. A meno che non ci si voglia lanciare verso una morte orribile.”

Questo Labirinto è un intricatissimo rompicapo, senza apparente possibilità di essere risolto.
Il mio professore di fisica diceva sempre che un problema potrà anche sembrare irrisolvibile ad una prima occhiata. Ma poi, facendo più attenzione ai particolari e ai dettagli nascosti, si riesce sempre a trovare un punto di partenza, un primo spunto da cui far partire il percorso logico che ci porterà alla risoluzione del problema.

Beh.. ormai siete quasi diventati dei Radurai. L’ultima cosa che vi manca è imparare il linguaggio della Radura. Ecco qui un piccolo glossario in cui vi spiego alcuni termini che i nostri ragazzi utilizzano:

FAGIO o FAGIOLINO = l’ultimo ragazzo arrivato. L’ultimo uscito dalla scatola.
CASPIO e SPLOFF = occhei per questi due termini non ho una vera e propria definizione. Sono due intercalari. Provo a inserirli in una frase: “quel dolente del caspio, ci mancava poco che mi pungesse!!”.. “sei un medicale e non sai nemmeno come si fa a curare una ferita?! Sei proprio una faccia di sploff!”. Spero di aver reso chiaro il concetto! xD         
PIVE = penso sia l’abbreviativo di pivelli. Ragazzi.

Eccoci arrivati alla fine di questa terza tappa! Spero che il tour della Radura vi sia piaciuto!! 
A settimana prossima con la quarta tappa del blogtour ospitata da Sweety Readers.
Buona settimana a tutti,
con affetto, 
C.