Buon giorno a tutti!
Dopo aver passato i tre giorni più lunghi della mia vita
senza il mio amato computer a farmi compagnia, eccomi ritornata nel mondo dei
vivi, con un tatuaggio in più e molti ma molti soldi in meno, complici il
regalo di compleanno per il mio papà e gli infiniti pieni che ho dovuto fare
alla mia macchina per poter andare in ospedale a far tirocinio. Confido nelle
paghette di Natale per rimpinguare il mio portafoglio che ormai piange la
miseria.
Il tirocinio in ospedale sta andando a gonfie vele; è bello
quando l’infermiera si complimenta con te per come lavori e per come ti
impegni.
Ho sempre avuto degli ottimi tutor nei reparti, ma lei è la
migliore di tutti: nonostante il casino di pratiche che ci sono da sbrigare in
day hospital, riesce a trovare il tempo per seguirmi e per spiegarmi tutto.
Quando sarò infermiera, vorrò essere proprio come lei:
educata, appassionata a quello che fa e soprattutto dolcissima con i bambini.
Ho avuto anche il piacere di condividere una chiacchierata
con una dottoressa anestesista, la quale mi ha vivamente consigliato di
cambiare lavoro, di andare a far la pasticcera o la cassiera all’ikea, e S.,
come se fosse quasi una croce, le ha risposto “è anche brava a far l’infermiera”
e io, OVVIAMENTE (cit. una persona speciale…), mi sono gongolata tutta la
mattina per quell’apprezzamento.
Credo di non aver scelto la strada più facile di tutte,
visto i venti che tirano in questi tempi qui in Italia, ma sono contenta di
averla intrapresa perché mi gratifica tantissimo questo lavoro e non si tratta solo
spalare quintali di m…a come molti credono. Alla base c'è molto di più: il rispetto per le persone, in qualsiasi momento della vita, capire quando è giunto il momento di smettere con le terapie e lasciar percorrere alla persona gli ultimi passi in questo mondo. Far si che le persone, soprattutto i bambini, si fidino di te. sono un insieme di elementi, che detti così sembrano inutili, ma in questo campo contano moltissimo.
cambiando argomento...
Martedì era il compleanno di mio papà. Siamo andati a
farci un altro tatuaggio, il terzo per me, il settimo per lui. Io mi sono fatta
fare una frase sulla spalla, “the path to heaven runs through miles of clouded
hell”, mentre lui ha continuato un bracciale che già aveva.
Quella frase diventerà il mio mantra, visto che rispecchia
la realtà: sulla via per la felicità si possono verificare anche eventi
spiacevoli, che metteranno a dura prova la nostra forza di volontà; ma se si
persevera, l’obiettivo che ci siamo posti verrà raggiunto, e quello sarà il
momento più bello, vuol dire che gli sforzi che abbiamo fatto sono serviti a
qualcosa.
È un memo, per ricordarmi di non mollare, che prima o poi qualche
gioia arriverà anche per me, la vita non potrà essere sempre grigia.
Per fortuna che ci sono delle persone che la colorano un po’,
questa vita apatica.
Come le mie compagne di squadra: sono contenta di averle. Queste
ragazze sono in grado di dipingere la mia vita ognuna di un colore di verso, ma
comunque bellissimo.
C’è F. la capitana, colei che anche durante le partite se c’è
qualcosa che la fa ridere, si accascia per terra con le lacrime agli occhi,
facendo morire dalle risate anche noi.
Pollo, il grillo parlante, la nostra coscienza che ci tiene
sui binari giusti, che ci fa mantenere la concentrazione.
C. l’animatrice dei villaggi, e dei campi da basket.
L. la pazza.
A. la ragazza seria un po’ timida, ma quando c’è da tirar
fuori gli artigli è la prima a farlo.
G. la ragazza che conosco da più tempo e con la quale ho
condiviso un’infinità di campionati e a cui voglio un bene dell’anima.
L’altra G. anche lei la conosco da molto tempo, abitiamo anche
nello stesso paese; la nostra affinità in campo è micidiale, sarà forse dovuta
al tempo che ho passato con lei, ci basta uno sguardo per capire le intenzioni
dell’altra.
M. il fiore della vita (xD), un’attrice un po’ fuori dagli
schemi.
Speedy, la sua forza è paragonabile al diavolo della
Tasmania. Se sta correndo e tu sei sulla sua traiettoria faresti bene a
spostarti, non ha paura di travolgerti.
E infine P. la stordita che immancabilmente dimentica la
carta d’identità.
Voglio un bene infinito a tutte; questa è la miglior squadra
con cui abbia mai giocato.
anche gli allenatori sono degli idoli, ma ce n’è uno che
rimarrà per sempre nel mio cuore, e non a caso la sua iniziale è la stessa del
mio allenatore attuale.
E. è una spanna sopra gli altri: lui mi ha portata fuori dal
campo in braccio quando mi sono rotta il ginocchio, con lui ho ricominciato a
giocare dopo un anno di stop e sempre con lui ho iniziato a credere di essere
brava.
Gli devo tutto, anche se non ho fatto della mia carriera
sportiva la mia vita, il basket ha giocato un ruolo fondamentale e lo sta
facendo tutt’ora.
Oggi giochiamo la seconda di campionato, non abbiamo
aspettative sul risultato, sappiamo già di perdere, ma speriamo lo stesso di
divertirci come solo noi sappiamo fare.
Non vinceremo il campionato, magari (quasi sicuramente)
perderemo tutte le partite, ma a noi poco importa, quello che conta è il premio
“squadra del sorriso” e noi abbiamo tutte le carte in regola per accaparrarci
questo titolo.
Ieri sera sono andata al cinema a vedere Hunger games: la
ragazza di fuoco. Un film bellissimo, tanto che mi ha convinto ad iniziare a
leggere i libri, che OVVIAMENTE non sono disponibili in biblioteca fino a
febbraio.
Come in ogni film, c’è sempre quel personaggio che ti fa
innamorare; in questo, tre hanno rapito il mio cuore:
il primo fra tutti è Gale: lui e quell’amore platonico,
impossibile, che lo lega a Katniss. Super geloso del povero Peeta che ha
conquistato il cuore della ragazza di fuoco, e anche il mio, per la sua
dolcezza.
Infine Finnick, e il suo essere gentile con Megs, sua
compagna e tributo volontario per salvare un’altra ragazza.
Quando inizierò a leggere i libri so già che mi innamorerò
ancora di più di questi tre ragazzi, e come sempre inizierò a fantasticare.
Per concludere vorrei spendere due paroline per ringraziare
una persona davvero speciale, nonostante non la conosca di persona, ci siamo
scambiate un paio di messaggi via Tumblr.
Grazie. Mi hai fatto ritrovare la forza per andare avanti in
un momento di debolezza; stavo per mollare tutto ma non l’ho fatto.
È sempre bello condividere i propri demoni con qualcuno:
visti da fuori può essere più facile trovare una soluzione per sconfiggerli.
E a volte bastano solo delle parole di conforto per farti
ritrovare il sorriso.
Ovviamente (“perché non può essere altrimenti”), grazie infinite.
Un bacione a tutti.
C.
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