domenica 26 aprile 2015

READING CLASSICS |1° tappa| Il buio oltre la siepe di Harper Lee

Buona domenica a tutti!
Di nuovo sparita dalla circolazione.. scusate ma ancora una volta devo fare i conti con l’hospice che reclama tutte le mie attenzioni.
Dovrei pubblicare anche la recensione de La Rivelazione di James Dashner, ma non credo di scriverla: non ho ne tempo, ne voglia. Vi basti sapere che il terzo capitolo della saga mi ha molto delusa e che, per me, la fine è stata scontata e ci si poteva benissimo arrivare senza doverci propinare altre trecento pagine di inutilità. Se avrò un momentino di tempo, nei prossimi giorni magari la scriverò. Stay tuned, se vi interessa.   
Oggi è il giorno dedicato al recap del gruppo di lettura (purtroppo non sono ancora riuscita a creare il banner, ma tranquilli, prima o poi arriva!).

Questo romanzo è ambientato a Maycomb, un paesello dell’Alabama, in cui vivono Scout, Jem e loro padre, Atticus, avvocato di professione. Tutta la vicenda è narrata dal punto di vista di Scout: la quale ci illuminerà su tutti i fatti che accadono soprattutto riguardanti un certo Boo Radley, un soggetto alquanto strano sempre chiuso all’interno di casa propria.
Scout, insieme a suo fratello Jem e al loro amico Dill, cercherà di stanare il misterioso Boo Radley e soprattutto cercherà di capire il motivo per cui la gente del paese non ha contatti con lui e con la sua famiglia.
Come tutti i bambini, i nostri tre ragazzi cercheranno le motivazioni più strane che hanno portato quest’uomo ad isolarsi.
Tutta questa prima parte del romanzo è permeata dall’innocenza dei bambini. Tutta la loro vita è un gioco, uno scherzo: chi ha il coraggio di andare a toccare la porta di casa Radley? Chi osa avvicinarsi alla dimora di Boo senza farsela sotto?
Altro tema affrontato in questa prima parte, oltre a quello del razzismo, è anche quello dell’istruzione scolastica: maestre che criticano il fatto che una bambina sia già in grado di leggere, che giudichino suo padre per il semplice fatto che le ha permesso di dedicarsi alla lettura ad una così giovane età. E poi ci sono quegli studenti, troppo poveri per poter proseguire gli studi, che possono presentarsi solo il primo giorno di scuola del primo anno, per poi tornare a lavorare nelle imprese di famiglia.
Credo che entrambi siano concetti sbagliati: nel primo caso, un genitore è libero di istruire il proprio figlio nel modo che gli pare, che sia insegnargli a leggere prima di andare a scuola o fare la calza. Oltretutto, Atticus non si è dedicato all’insegnamento di Scout, è stata lei che ha appreso tutto guardando i libri che lui stesso leggeva. Quindi diciamo che la critica rivolta al padre è completamente infondata.
Per quanto riguarda il secondo, credo che sia influenzato anche dal periodo storico: ora non è nemmeno pensabile che un bambino rinunci alla propria istruzione perché deve lavorare. L’istruzione è un bene primario, fondamentale per far crescere le persone e farle diventare dei soggetti pensanti. Se priviamo i bambini di questo privilegio ci ritroveremmo con un’orda di scimpanzé che sa solo eseguire meccanicamente dei procedimenti, ma senza saperne il motivo.

Scout è un personaggio che è impossibile non amare. Scout è la bambina che c’è in tutti noi, smaniosa di imparare, smaniosa di far valere le proprie idee, ma che ogni tanto deve mettere da parte l’orgoglio e abbassare lo sguardo per non ferire le persone che ama. Non so voi, ma io sto amando questo romanzo.

per oggi è tutto, 
ci sentiamo settimana prossima con il recap della nuova tappa.
con affetto, 
M.

P.S. HABEMUS BANNER!
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2 commenti:

  1. Mi sono persa questo gruppo di lettura T_T
    Comunque aspetto la tua recensione de La rivelazionem. Purtroppo ha deluso tanto anche me :(

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    1. Non so se la scriverò.. In questo periodo sono super impegnata

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