domenica 20 aprile 2014

LE LETTURE DI CERRIE #9 Il Libro delle Anime di Glenn Cooper

Ciao a tutti e Buona Pasqua!
Come stanno procedendo queste vacanze? Io mi sto dedicando completamente all’ozio più sfrenato, nonostante alcune scadenze che gravano sul mio collo.
Oggi vi presento questo libro, il seguito de La Biblioteca dei Morti, che ho letto tempo fa. Rispetto al primo mi ha entusiasmato di più, ma senza coinvolgermi fino in fondo. Un vero peccato perché adoro i libri a sfondo storico.
Vi lascio alla recensione!
TRAMA
È un libro, un semplice libro antico. Ma custodisce un segreto. Un segreto che è stato scritto col sangue nel 1297, da innumerevoli scrivani coi capelli rossi e con gli occhi verdi, forse toccati dalla grazia divina, forse messaggeri del diavolo. Che è riapparso nel 1334, in una lettera vergata da un abate ormai troppo anziano per sopportare il peso di quel mistero. Che, nel corso del XVI secolo, ha illuminato la strada di un teologo, i sogni di un visionario e le parole di un genio. È un libro, un semplice libro antico. Ma sta per scatenare l'inferno. Perché quel libro è stato sottratto alla Biblioteca dei Morti, la sconfinata raccolta di volumi in cui è riportata la data di nascita e di morte di tutti gli uomini vissuti dall'VIII secolo in poi.
E dopo essere rimasto sepolto sotto la polvere della Storia per oltre settecento anni, adesso è riemerso ed è diventato un’ossessione per Will Piper, deciso a cancellare il dolore che la Biblioteca ha portato nella sua vita; per Henry Spence, che ha dedicato la sua esistenza alla soluzione del’enigma e che ormai ha i giorni contati; per Malcolm Frazier, il capo della sicurezza della Biblioteca, determinato a uccidere pur di impedire al mondo di conoscere la verità. Un’ossessione che inevitabilmente porta altro dolore, altri enigmi, altro sangue.
RECENSIONE
In questo libro ritroviamo un Will Piper felicemente sposato con la sua assistente Nancy e con un piccolo bambino tra le braccia di nome Philip.
Il nostro protagonista viene avvicinato da due perfetti sconosciuti, Henry Spence e Kenyon: i due sono a conoscenza dell’esistenza della Biblioteca all’interno dell’Area 51, avendo lavorato all’interno della stessa; per sopperire alla mancanza del lavoro, a causa del pensionamento, hanno deciso di fondare un club, 2027, all’interno del quale i partecipanti fanno congetture riguardo la fine del mondo preannunciata dagli scrivani della Biblioteca.
I due individui inoltre hanno individuato l’ultimo libro mancante, l’ultimo pezzo per completare la Biblioteca, quindi chiedono a Will di recarsi a Londra per cercare di vincere l’asta e accaparrarsi il volume che reca l’anno 1527.
Will decide di intraprendere questo viaggio, nonostante il giudizio contrario di Nancy, e da qui prenderà avvio una serie di vicende che porteranno Will a far visita ai Cantwell, precedenti possessori del libro; all’interno di quella casa sono stati nascosti degli indizi che, se ritrovati, riveleranno il fine ultimo dell’esistenza della Biblioteca.
Durante questa avventura, Will dovrà fare i conti ancora una volta con Frazier, il capo dei sorveglianti dell’Area 51, che cercherà di impadronirsi delle scoperte fatte da Will.
In questo libro ho ritrovato elementi che mi hanno fatto dire “oh wow, andiamo avanti che voglio vedere come va a finire” ed altri che mi hanno fatto contare le pagine che mancavano alla fine.
Ho apprezzato molto il fatto che l’autore abbia inserito un sonetto di Shakespeare (o almeno attribuito a Shakespeare) in cui erano celati alcuni indizi per scoprire i nascondigli segreti all’interno della dimora dei Cantwell.

Il rompicapo del destino
Quando il Signore dell’uomo il destino
Incerto mostrar volle, dell’inferno
E del ciel le porte aprendo, l’eterno
Segno i saggi tentaron d’occultare,
che gran danno può fare tal segreto:
sì che nasconder in oscuro loco
è meglio i quattro pezzi dell’intero,
il folle a trattenere dal cercare.
Il primo la tremula fiamma reca
Di Prometeo, del vento fiammingo
L’altro gode, il terzo sul nome svetta
Del profeta e il quarto è vicino al figlio
Peccator. Se il tempo che l’umil sappia
Verrà, si affretti su di lui la Grazia.
W. SH. 1581

Questi sono gli elementi che apprezzo di più nei romanzi a sfondo “storico”: le cacce al tesoro!
A differenza del precedente, in questo volume i salti nel tempo sono stati necessari per raccontare i passaggi di mano in mano del libro, da Edgar Cantwell a Calvino a Nostradamus.
Una cosa che invece ho odiato è il fatto che Will abbia tradito la moglie, dopo neanche un giorno di lontananza! L’avrei preso a pugni in piena faccia se me lo fossi trovato di fronte! E la moglie ovviamente è ignara di ciò che è successo tra suo marito e la nipote di Lord Cantwell.
Nel complesso, devo dire che questo libro mi è piaciuto più del primo, anche se in alcuni punti la narrazione è stata lenta a tal punto da farmi venire voglia di abbandonare la lettura.
Quindi non posso dargli un voto pieno, nonostante i lati positivi.

Mio padre invece l’ha adorato!
Ora, vi lascio ai vostri preparativi pasquali! Io ho una pozione da controllare su Pottermore e non mi schioderò dal pc finchè non l’ho terminata!
Ancora tanti auguri a voi e alle vostre famiglie, mangiate tanto cioccolato e renderete Remus fiero di voi! Annientiamo i dissennatori!
Con affetto,

C.

2 commenti:

  1. Recensioni contrastanti su questo libro! È tra le mie future letture, prima o poi lo inizierò :)

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