Hi darlings!
Sono tornata… anche se non so a quanti di voi importi.
Non sono stata assente poi così tanto dai: una decina di
giorni.
Volevo aggiornarvi su alcune mie news…
Ho finito di leggere “il simbolo perduto” di Dan Brown (*si
leva una voce* chissene frega!) e l’ho trovato spettacolare, come gli altri
suoi libri. Con questo ho concluso le avventure del professor Langdon, qui alle
prese con la Massoneria, una “setta” (se così si può definire) della quale
facevano parte anche persone illustri di Washington, tra cui un noto
personaggio della CIA.
Adoro il modo di scrivere di Dan Brown, ti lascia con il fiato
sospeso fino alla fine della storia, non riesci mai ad intuire il finale,
nemmeno nelle ultime pagine.
Mi piace da impazzire e sarebbe un sogno potergli stringere
la mano e ringraziarlo per avermi fatto conoscere posti di Roma e di Firenze
che non sapevo esistessero.
Ho provato il brivido di attraversare il Passetto che da
Castel Sant’Angelo porta a San Pietro (la sera è aperto al pubblico); e mentre
leggevo Inferno mi sono ritrovata a percorrere,insieme a Robert, le strade
della meravigliosa Firenze, città in cui ho lasciato un pezzettino del mio
cuore durante una gita scolastica (questa è un’altra storia, ma per farla breve
mi ero presa una cottarella per un mio compagno di classe e ovviamente lui non
ricambiava).
Ho riscoperto l’amore per la Divina Commedia: quanto vorrei
ritornare a scuola per studiarla come si deve, senza tralasciare nessuno canto perché,
a mio avviso, sono tutti stupendi e pieni di riferimenti storici e culturali
dell’epoca tanto da permetterci di vedere un mondo completamente diverso dal
nostro, attraverso gli occhi di un personaggio che ancora non sapeva che un
giorno sarebbe diventato uno dei più grandi poeti di tutti i tempi.
Adesso non so cosa ne sarà della mia vita letteraria (?),
penso che mi dedicherò a qualcosa di fresco appena sfornato, ma se avete
qualcosa da consigliarmi lasciatemi un commentino, così non vado alla cieca!
In università invece regna il caos… gente che va alla
disperata ricerca di un relatore di tesi nella speranza che gli consigli anche
un argomento da trattare.
Gente che si offende alla minima battuta che fai,
nonostante questa persona in particolare (parlo di quella che consideravo una
mia cara amica, invece ho capito essere una doppia faccia proprio come tutte le
altre) abbia passato gran parte dell’anno passato a prenderti in giro dopo che
le hai rivelato di essere una grande fan di Harry Potter.
Una cosa in particolare mi ha lasciata senza parole: una mia
amica ha deciso, come argomento di tesi, di parlare del counseling al bambino
affetto da HIV. Una buonissima idea visto che andrà in immunologia day hospital
a fare tirocinio.
E fin qui niente di strano, fino a che un’altra nostra
amica, lei decisissima a fare la tesi in psichiatria fin dal primo giorno del
terzo anno, cambia idea e copia spudoratamente la tesi di M: counseling alla
persona con problemi di dipendenza dall’alcool. Diciamo che ha gran poco a che
vedere con la psichiatria.
Se io fossi stata in M penso che l’avrei obbligata a
cambiare argomento: dopo che ti ha riferito di aver scelto l’argomento e di aver già mandato
una mail alla docente, tu G cosa fai? Copi la sua idea. Anche se tu non lo vuoi
ammettere è proprio quello che hai fatto. E non ti sei solo limitata rubarle l’argomento,
ma addirittura hai scritto alla stessa docente, lo stesso giorno, una mail con
la tua idea.
Belle amiche che mi sono trovata. Se il tiro mancino l’avesse
fatto a me non so cosa le avrei fatto.
Però sono anche dell’idea che ad M un po’ abbia fatto
piacere questa cosa; diciamo che lei è una persona molto egocentrica (molto,
molto, molto egocentrica) e vedere che una sua amica ha deciso di fare la tesi
come la sua penso che l’abbia fatta sentire ancora più piena di sé di quanto
non lo sia già.
Io il mio argomento non l’ho rivelato a nessuno, anche perché
non ho ancora scelto bene cosa fare. Mi piacerebbe qualcosa sul trauma cranico
o sull’accertamento di morte cerebrale; cose leggerine insomma, ma visto che a
marzo farò anche tirocinio in rianimazione, penso che avrò a che fare molte
volte con elementi del genere.
Comunque non lo so… non sono per niente convinta, per tutti
gli argomenti trovo qualcosa che non va. Sono indecisa e insicura come pochi!
Non vedo l’ora che finisca quest’anno e non vedo l’ora di
trovarmi fuori dall’università con la mia corona d’alloro in testa e con in
mente un solo pensiero “ce l’ho fatta”.
Alla faccia di tutti quelli che non hanno mai creduto in me,
che pensavano non fossi brava abbastanza per frequentare un qualsiasi tipo di
università.
Invece sono riuscita a dimostrare a loro, ma anche a me
stessa, che con un po’ di buona volontà e con la giusta carica e motivazione,
si può fare tutto, anche quello per il quale non pensavamo di essere portati.
Se ripenso al mio ultimo anno di liceo, quando le uniche due
scelte che avevo erano medicina o fisica, posso notare quanto io sia cambiata.
Non avrei mai pensato che un giorno sarei diventata un’infermiera.
Ora quel giorno non è poi così lontano, manca un anno.
Ma penso che non smetterò di studiare: voglio iscrivermi
subito alla magistrale, magari mentre lavoro in qualche unità operativa,
laurearmi per una seconda volta e poi mi piacerebbe prendere il master in
emergenza urgenza, così da poter lavorare in Pronto Soccorso ed andare nei
luoghi dove accadono le maxiemergenze (mega incidenti autostradali per intenderci).
Ma il mio sogno è quello di lavorare a NY e credo di
avervelo già detto. Anche se non mi dispiacerebbe andare anche in una realtà
più vicina a noi, tipo Londra. NY è così lontana, ma nonostante questo so che
il posto in cui io devo stare, lo so per certo.
Tutte le cose che amo, le ama anche la gente di NY: i
musical, il basket, i colori. Per non parlare del fatto che li gli infermieri
possono fare un’ infinità di cose in autonomia senza la prescrizione del
medico. Il paradiso.
Mi auguro un giorno di poter finalmente chiamare casa quella
magnifica città.
Intanto continuerò a scrivervi e a rompervi con il dramma
che è la mia vita, anche se vita non può essere chiamata, visto che a parte uscire per andare a scuola e agli allenamenti, praticamente non metto piede
fuori casa.
Colpa dei miei amici, che hanno altri amici oltre me! E colpa
anche del mio principe azzurro che non ha ancora bussato alla mia porta!
Ora direi che la mia pausa è finita, devo ritornare dal mio
caro amico Swan Ganz che mi deve raccontare ancora un paio di cose sul cuore (non
si sa mai abbastanza…).
Io e il catetere venoso per eccellenza vi salutiamo.
Alla prossima!
C.
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