sabato 2 novembre 2013

Random.

Hi darlings!
Sono tornata… anche se non so a quanti di voi importi.
Non sono stata assente poi così tanto dai: una decina di giorni.
Volevo aggiornarvi su alcune mie news…
Ho finito di leggere “il simbolo perduto” di Dan Brown (*si leva una voce* chissene frega!) e l’ho trovato spettacolare, come gli altri suoi libri. Con questo ho concluso le avventure del professor Langdon, qui alle prese con la Massoneria, una “setta” (se così si può definire) della quale facevano parte anche persone illustri di Washington, tra cui un noto personaggio della CIA.
Adoro il modo di scrivere di Dan Brown, ti lascia con il fiato sospeso fino alla fine della storia, non riesci mai ad intuire il finale, nemmeno nelle ultime pagine.
Mi piace da impazzire e sarebbe un sogno potergli stringere la mano e ringraziarlo per avermi fatto conoscere posti di Roma e di Firenze che non sapevo esistessero.
Ho provato il brivido di attraversare il Passetto che da Castel Sant’Angelo porta a San Pietro (la sera è aperto al pubblico); e mentre leggevo Inferno mi sono ritrovata a percorrere,insieme a Robert, le strade della meravigliosa Firenze, città in cui ho lasciato un pezzettino del mio cuore durante una gita scolastica (questa è un’altra storia, ma per farla breve mi ero presa una cottarella per un mio compagno di classe e ovviamente lui non ricambiava).
Ho riscoperto l’amore per la Divina Commedia: quanto vorrei ritornare a scuola per studiarla come si deve, senza tralasciare nessuno canto perché, a mio avviso, sono tutti stupendi e pieni di riferimenti storici e culturali dell’epoca tanto da permetterci di vedere un mondo completamente diverso dal nostro, attraverso gli occhi di un personaggio che ancora non sapeva che un giorno sarebbe diventato uno dei più grandi poeti di tutti i tempi.
Adesso non so cosa ne sarà della mia vita letteraria (?), penso che mi dedicherò a qualcosa di fresco appena sfornato, ma se avete qualcosa da consigliarmi lasciatemi un commentino, così non vado alla cieca!
In università invece regna il caos… gente che va alla disperata ricerca di un relatore di tesi nella speranza che gli consigli anche un argomento da trattare. 
Gente che si offende alla minima battuta che fai, nonostante questa persona in particolare (parlo di quella che consideravo una mia cara amica, invece ho capito essere una doppia faccia proprio come tutte le altre) abbia passato gran parte dell’anno passato a prenderti in giro dopo che le hai rivelato di essere una grande fan di Harry Potter.
Una cosa in particolare mi ha lasciata senza parole: una mia amica ha deciso, come argomento di tesi, di parlare del counseling al bambino affetto da HIV. Una buonissima idea visto che andrà in immunologia day hospital a fare tirocinio.
E fin qui niente di strano, fino a che un’altra nostra amica, lei decisissima a fare la tesi in psichiatria fin dal primo giorno del terzo anno, cambia idea e copia spudoratamente la tesi di M: counseling alla persona con problemi di dipendenza dall’alcool. Diciamo che ha gran poco a che vedere con la psichiatria.
Se io fossi stata in M penso che l’avrei obbligata a cambiare argomento: dopo che ti ha riferito di aver scelto l’argomento e di aver già mandato una mail alla docente, tu G cosa fai? Copi la sua idea. Anche se tu non lo vuoi ammettere è proprio quello che hai fatto. E non ti sei solo limitata rubarle l’argomento, ma addirittura hai scritto alla stessa docente, lo stesso giorno, una mail con la tua idea.
Belle amiche che mi sono trovata. Se il tiro mancino l’avesse fatto a me non so cosa le avrei fatto.
Però sono anche dell’idea che ad M un po’ abbia fatto piacere questa cosa; diciamo che lei è una persona molto egocentrica (molto, molto, molto egocentrica) e vedere che una sua amica ha deciso di fare la tesi come la sua penso che l’abbia fatta sentire ancora più piena di sé di quanto non lo sia già.
Io il mio argomento non l’ho rivelato a nessuno, anche perché non ho ancora scelto bene cosa fare. Mi piacerebbe qualcosa sul trauma cranico o sull’accertamento di morte cerebrale; cose leggerine insomma, ma visto che a marzo farò anche tirocinio in rianimazione, penso che avrò a che fare molte volte con elementi del genere.
Comunque non lo so… non sono per niente convinta, per tutti gli argomenti trovo qualcosa che non va. Sono indecisa e insicura come pochi!
Non vedo l’ora che finisca quest’anno e non vedo l’ora di trovarmi fuori dall’università con la mia corona d’alloro in testa e con in mente un solo pensiero “ce l’ho fatta”.
Alla faccia di tutti quelli che non hanno mai creduto in me, che pensavano non fossi brava abbastanza per frequentare un qualsiasi tipo di università.
Invece sono riuscita a dimostrare a loro, ma anche a me stessa, che con un po’ di buona volontà e con la giusta carica e motivazione, si può fare tutto, anche quello per il quale non pensavamo di essere portati.
Se ripenso al mio ultimo anno di liceo, quando le uniche due scelte che avevo erano medicina o fisica, posso notare quanto io sia cambiata.
Non avrei mai pensato che un giorno sarei diventata un’infermiera. Ora quel giorno non è poi così lontano, manca un anno.
Ma penso che non smetterò di studiare: voglio iscrivermi subito alla magistrale, magari mentre lavoro in qualche unità operativa, laurearmi per una seconda volta e poi mi piacerebbe prendere il master in emergenza urgenza, così da poter lavorare in Pronto Soccorso ed andare nei luoghi dove accadono le maxiemergenze (mega incidenti autostradali per intenderci).
Ma il mio sogno è quello di lavorare a NY e credo di avervelo già detto. Anche se non mi dispiacerebbe andare anche in una realtà più vicina a noi, tipo Londra. NY è così lontana, ma nonostante questo so che il posto in cui io devo stare, lo so per certo.
Tutte le cose che amo, le ama anche la gente di NY: i musical, il basket, i colori. Per non parlare del fatto che li gli infermieri possono fare un’ infinità di cose in autonomia senza la prescrizione del medico. Il paradiso.
Mi auguro un giorno di poter finalmente chiamare casa quella magnifica città.
Intanto continuerò a scrivervi e a rompervi con il dramma che è la mia vita, anche se vita non può essere chiamata, visto che a parte uscire per andare a scuola e agli allenamenti, praticamente non metto piede fuori casa.
Colpa dei miei amici, che hanno altri amici oltre me! E colpa anche del mio principe azzurro che non ha ancora bussato alla mia porta!
Ora direi che la mia pausa è finita, devo ritornare dal mio caro amico Swan Ganz che mi deve raccontare ancora un paio di cose sul cuore (non si sa mai abbastanza…).
Io e il catetere venoso per eccellenza vi salutiamo.
Alla prossima!

C.

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