lunedì 22 settembre 2014

THE MAZE RUNNER - IL LABIRINTO | BLOGTOUR TAPPA #3


Buongiorno a tutti ragazzi!!
Come state? Io sono un po’ in ansia: domani ho un esame universitario davvero importante e ho una paura folle di non passarlo e quindi dover spostare la data della laurea a Marzo.
Mentre voi leggerete questo post, io avrò stabilito la mia nuova residenza in biblioteca, sommersa da mille mila fogli con descritte altrettante procedure da sapere a memoria! Yay!
Non voglio comunque tediarvi con la mia vita universitaria.. Passiamo al post di oggi! Mi sono davvero divertita a scriverlo.. Ho adorato ripercorrere i passi più importanti del libro alla ricerca di qualche informazione sul Labirinto e sulla Radura!
Ora però, andate a mettervi le vostre scarpe da ginnastica, perché sta per cominciare il tour del Labirinto! Buon divertimento!

CALENDARIO
Prima tappa \\ 8 Settembre \\  Divoratori di libri : Introduzione blogtour;
Seconda tappa \\ 15 settembre \\ The Paradise of books: i Radurai;
Terza tappa \\ 22 settembre \\ Drops of Colors: la Radura;
Quarta tappa \\ 29 settembre \\  Sweety Readers: playlist;
Quinta tappa \\ 7 ottobre \\ Books in the Starry Night: recensione.

LA RADURA
Thomas è appena arrivato nella Radura.
Thomas non sa perché si trova in quel luogo, tantomeno chi ce l’ha mandato.
Ha tante domande a cui però fatica a trovare una risposta. 
In suo aiuto arriva Newt. Lui è un veterano, forse saprà dirci qualcosa di interessante!


“La fuori c’è il Labirinto” sussurrò Newt, con gli occhi spalancati, come fosse in trance. “Tutto ciò che facciamo – tutta la nostra vita, Fagio – gira intorno al Labirinto. Ogni santo secondo di ogni santo giorno noi lo passiamo in onore del Labirinto, cercando di risolvere qualcosa che non ci ha mostrato di avere una cacchio di soluzione, sai? E vogliamo farti vedere perché è meglio che tu non vada a metterci le mani. Mostrarti perché quei fottuti muri si chiudono stretti ogni notte. Mostrarti perché non dovresti mai e poi mai portare le chiappe là fuori”.

Fin qui niente di strano. Newt sta cercando di dissuadere Thomas dal voler diventare un Velocista. Sta cercando di fargli capire che la fuori ci sono bestie create apposta per distruggere.
Infatti quello che vediamo tramite gli occhi di Thomas è proprio questo:

Una grande creatura gibbosa delle dimensioni di una mucca, che però non aveva una forma nettamente distinguibile, si agitava e si contorceva per terra nel corridoio all’esterno. Si arrampicò sul muro di fronte e poi balzò contro il vetro spesso della finestra con un gran tonfo. Thomas non riuscì a trattenersi e urlò, allontanandosi dalla finestra con un salto. Ma la cosa rimbalzò all’indietro, senza danneggiare il vetro.

Era troppo buio per vederci bene, ma c’erano strane luci che baluginavano da una fonte sconosciuta e che rivelavano, nella foschia, punte argentate e carne luccicante. Dal corpo della cosa protrudevano, come braccia, terribili appendici che alle estremità avevano degli strumenti: una lama da sega, un paio di cesoie, lunghe aste il cui scopo si poteva solo indovinare.La creatura era il risultato di una spaventosa mescolanza tra un animale e una macchina e sembrava capire di essere osservata. Sembrava capire cosa ci fosse tra le pareti della Radura, sembrava desiderare di entrare per banchettare con la carne dei ragazzi. Thomas si sentì nascere nel petto un terrore cieco che si diffuse come un tumore, quasi impedendogli di respirare.

“Dolenti, li chiamiamo” rispose Newt. “Tipetto brutto eh? Ma sta’ allegro, che escono solo di notte. E ringrazia che ci sono i muri”.

Penso che la descrizione parli per sé: il Labirinto pullula di queste strane creature. I loro pungiglioni sono in grado di provocare, nel soggetto colpito, un dolore atroce.
Ma i Creatori hanno pensato anche a questo: su richiesta forniscono ai radurai dosi di antidoto per combattere gli effetti del veleno dei dolenti. Lascio a voi scoprire quali siano gli effetti collaterali di questo farmaco!
Dopo che Thomas ha fatto la sua conoscenza con questi mostri, viene raggiunto da Alby che lo accompagna in un tour della Radura...


Alby indicò le porte. “Questa qui è la Scatola. Una volta al mese ci arriva un Novellino come te, senza eccezioni. Una volta alla settimana rifornimenti, vestiti, cibo. Non che ci serva molto. Qui nella radura ce la caviamo praticamente da soli.”

“Della scatola non sappiamo una cippa, ci arrivi?” proseguì Alby. “Da dove sia arrivata, come fa a salire qui, chi la comanda. I pive che ci hanno mandato qui non ci hanno detto niente. Abbiamo tutta l’elettricità che ci serve, coltiviamo e alleviamo la maggior parte del cibo, ci arrivano i vestiti eccetera. […]”

Possiamo dire che la Scatola sia una specie di ascensore, tramite la quale i Creatori forniscono ai ragazzi qualsiasi genere di supporto. Come ha detto Alby, vengono mandati vestiti, cibo.
Loro comunque sono autosufficienti.

“La Radura è fatta di quattro settori”. Sollevò le dita e le usò per spuntare le quattro parole successive. “Orti, Macello, Casolare, Faccemorte. Ci arrivi?”

Indicò l’angolo nordorientale, […]. “gli Orti, dove coltiviamo il raccolto. L’acqua viene pompata da una serie di tubature sotterranee: è sempre stato così, altrimenti saremmo morti da tempo. Qui non piove mai. Mai.” Indicò l’angolo sudest, dove c’erano i recinti per gli animali e il granaio. “Il Macello, dove alleviamo e uccidiamo gli animali.” Indicò l’edificio malmesso. “Il Casolare. Quello stupido posto è grande il doppio rispetto a quando arrivarono i primi di noi, perché quando ci mandano della legna e altra sploff ci aggiungiamo dei pezzi. Non è bello, ma funziona. E comunque la maggior parte di noi dorme fuori.”

Alby poi indicò l’angolo sudovest, l’area boschiva che cominciava con le panchine e gli alberi malati. “Quelle sono le Faccemorte. Il cimitero è in fondo a quell’angolo, dove gli alberi sono più fitti. Non c’è molto altro. Puoi andarci a sederti, a riposare, a farti un giro. Quello che ti pare”.

I Radurai, da quando sono arrivati i primi, si sono organizzati in una società. Hanno suddiviso la loro popolazione in diversi ruoli, cosicché ognuno potesse contribuire.
C’è chi si occupa di costruire e allargare le mura del casolare. C’è chi si occupa della cucina. Altri sono i Medicali, che forniscono l’antidoto a coloro che vengono punti dai dolenti e qualsiasi tipo di assistenza medica.
Ogni nuovo arrivato dovrà trascorrere un periodo in cui proverà tutti i lavori e alla fine deciderà quello che fa per lui.
Nonostante siano dei ragazzi, sono riusciti a creare un sistema societario molto efficace e in grado di auto sostenersi!

Alby smise di camminare e Thomas si sorprese di vedere che avevano raggiunto la Porta Meridionale: i due muri che facevano da cornice all’uscita torreggiavano sopra di loro. Le spesse lastre di pietra grigia erano piene di fessure e coperte d’edera. Thomas pensò che dovevano essere vecchissime. Allungò il collo per vedere le cime lontane dei muri, in alto; ebbe una strana sensazione di guardare in basso e non in alto che gli diede il capogiro. Fece un passo indietro, barcollando, scioccato ancora una volta dalla struttura della sua nuova casa. Poi finalmente tornò a prestare attenzione ad Alby, che dava le spalle all’uscita.“La fuori c’è il Labirinto.” Alby indicò vigorosamente col pollice la direzione oltre la sua spalla e poi si interruppe.

Grazie Alby per averci mostrato la Radura e tutte le sue componenti. Ora, saltiamo avanti di qualche pagina e chiamiamo in nostro aiuto l’intendente dei Velocisti, Minho.
Ci aiuterà a scoprire qualcosa in più di questo misterioso Labirinto, di cui tutti hanno paura!
Siete pronti?


Thomas si chinò per vedere meglio e vide che Minho aveva tracciato una grande cornice che occupava quasi l’intera pagina. Poi tirò delle righe fino a farla apparire esattamente come uno schema da gioco del tris racchiuso da un bordo: c’erano tre file di tre quadrati, tutti delle stesse dimensioni. Al centro scrisse la parola RADURA, poi numerò i quadrati all’esterno da uno a otto, cominciando dall’angolo in alto a sinistra e andando in senso orario. Per finire, disegnò delle piccole tacche qua e là.
“Queste sono le Porte” disse Minho. “Tu conosci quella della Radura, ma nel Labirinto ce ne sono altre quattro, che portano alle Sezioni uno, tre, cinque e sette. Rimangono sempre nello stesso punto, ma la strada per raggiungerle cambia ogni sera, insieme allo spostamento dei muri.”


Dal disegno di Minho, possiamo intuire che la Radura si trovi al centro. Tutto intorno a lei si sviluppa il Labirinto. Sembra una creatura a se stante, un organismo dotato di vita propria e di pensiero. I suoi muri cambiano posizione ogni notte, esclusi quelli principali. Il compito dei velocisti è quello di mappare ogni sezione del Labirinto per cercare di trovare una via di uscita.
Minho ci dice che da quando hanno scoperto che i muri cambiano posizione, hanno iniziato a disegnare le mappe e hanno scoperto che lo schema dei corridoi si ripete identico ogni mese. Tuttavia non hanno ancora trovato una porta che conduca al di fuori dei quadrati.

“[…] L’unica cosa che si avvicina lontanamente a un’uscita è la Scarpata, e non è una gran bella cosa. A meno che non ci si voglia lanciare verso una morte orribile.”

Questo Labirinto è un intricatissimo rompicapo, senza apparente possibilità di essere risolto.
Il mio professore di fisica diceva sempre che un problema potrà anche sembrare irrisolvibile ad una prima occhiata. Ma poi, facendo più attenzione ai particolari e ai dettagli nascosti, si riesce sempre a trovare un punto di partenza, un primo spunto da cui far partire il percorso logico che ci porterà alla risoluzione del problema.

Beh.. ormai siete quasi diventati dei Radurai. L’ultima cosa che vi manca è imparare il linguaggio della Radura. Ecco qui un piccolo glossario in cui vi spiego alcuni termini che i nostri ragazzi utilizzano:

FAGIO o FAGIOLINO = l’ultimo ragazzo arrivato. L’ultimo uscito dalla scatola.
CASPIO e SPLOFF = occhei per questi due termini non ho una vera e propria definizione. Sono due intercalari. Provo a inserirli in una frase: “quel dolente del caspio, ci mancava poco che mi pungesse!!”.. “sei un medicale e non sai nemmeno come si fa a curare una ferita?! Sei proprio una faccia di sploff!”. Spero di aver reso chiaro il concetto! xD         
PIVE = penso sia l’abbreviativo di pivelli. Ragazzi.

Eccoci arrivati alla fine di questa terza tappa! Spero che il tour della Radura vi sia piaciuto!! 
A settimana prossima con la quarta tappa del blogtour ospitata da Sweety Readers.
Buona settimana a tutti,
con affetto, 
C. 

8 commenti:

  1. Devo dire che è stato un post dettagliatissimo (si può dire? Boh)
    Dovendo ancora leggere il libro e vedere il film, questi dettagli mi mancavano ^_^

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    1. Spero di non averti rovinato la voglia di leggere il libro!

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  2. Aww bellissimo post!!! *-*
    Hai organizzato un tour perfetto *_*
    Pensa che mentre leggevo il libro, dopo la descrizione di Minho delle varie sezioni, io mi sono messa a disegnare una mappa del Labirinto da sola e ogni tanto andavo a riguardarla!
    E comunque a me il linguaggio della Radura fa morire dal ridere. Ogni tanto mi ritrovo a usare quegli stessi termini anche con i miei amici e familiari. Loro mi guardano come se venissi da un altro pianeta ahah :')

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    1. Io ho letto quella parte più volte.. Volevo capire se c'era qualche indizio strano! Poi mi sono rassegnata! E sono andata avanti!

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  3. Hai fatto un post stupendo Cerrie! *_*
    Mi hai fatto rivenire in mente tutti i momenti che ho "passato" lì! Le citazioni che hai preso hanno reso davvero l'idea di come è! :D
    Io qualche volta Caspio lo usa sai? Tanto nessuno mi capisce! XD
    Pive avevo qualche dubbio su cosa significasse ma ora che me lo hai fatto notare penso che pivelli ci vada proprio a pennello!
    Quando andrò a vedere il film vorrei tanto disegnarmi il labirinto sulla mano ma, anche se ci ho provato, è troppo difficile! :')

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    1. Anche io Caspio lo uso spesso!
      La vedo dura disegnare il labirinto sulla mano.. È un po' grande cara!

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  4. Bel post pive :P
    Hai descritto tutto nei minimi dettagli senza rivelare troppo ma quanto basta per incuriosire :3

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    1. Ciao Fagio! Spero di aver invogliato tanta gente a leggere questo libro!

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