giovedì 28 agosto 2014

Le Letture di Cerrie #23 Il Labirinto di James Dashner

Buongiorno ragazzi! 
Come state? Io sono parecchio assonnata e non so perché!
Oggi vi lascio la recensione più attesa di quest’ultima settimana: Il Labirinto!
Buona lettura!

P.S. mi sono completamente dimenticata di dirvi che qualche giorno fa il mio blog ha compiuto un anno! Non sono una grande fan di queste cose (infatti non me ne ero neanche ricordata), ma volevo comunque rendervi partecipi di ciò!

TRAMA
Quando Thomas si sveglia, le porte dell’ascensore in cui si trova si aprono su un mondo che non conosce. Non ricorda come ci sia arrivato, né alcun particolare del suo passato, a eccezione del proprio nome di battesimo. Con lui ci sono altri ragazzi, tutti nelle sue stesse condizioni, che gli danno il benvenuto nella Radura, un ampio spazio limitato da invalicabili mura di pietra, che non lasciano filtrare neanche la luce del sole. L’unica certezza dei ragazzi è che ogni mattina le porte di pietra del gigantesco Labirinto che li circonda vengono aperte, per poi richiudersi di notte. Ben presto il gruppo elabora l’organizzazione di una società ben ordinata e disciplinata dai Custodi, nella quale si svolgono riunioni dei Consigli e vigono rigorose regole per mantenere l’ordine. Ogni trenta giorni qualcuno si aggiunge a loro dopo essersi risvegliato nell’ascensore.
Il mistero si infittisce un giorno, quando – senza che nessuno se lo aspettasse – arriva una ragazza. È la prima donna a fare la propria comparsa in quel mondo, ed è il messaggio che porta con sé a stupire, più della sua stessa presenza. Un messaggio che non lascia alternative. Ma in assenza di altri mezzi visibili di fuga, il Labirinto sembra essere l’unica speranza del gruppo... o forse potrebbe rivelarsi una trappola da cui è impossibile uscire.
RECENSIONE
Comincio con il dirvi che ho amato questo libro. Tra tutti i distopici che ho letto (che poi sono la saga di Hunger Games e Divergent, che non ho nemmeno finito), questo è il migliore!
All’inizio troviamo Thomas rinchiuso nella scatola. Non sa nulla di quello che gli sta succedendo, ne dove quella sorta di ascensore lo stia portando.
L’autore è stato talmente bravo da riuscire a trasmettere al lettore tutte le sensazioni che ha provato il protagonista in quel preciso istante: paura dell’ignoto, ansia.
Questa cosa è ricorrente in tutto il romanzo. Il senso di smarrimento. Il fatto di non riuscire a ricordare nulla del proprio passato, fatto che, accomuna tutti i ragazzi presenti nella Radura. Sono tutte emozioni che vengono trasmesse al lettore, che si sente così parte della storia.
Durante la lettura, mi sono ritrovata davvero a fianco di Thomas. Anche io ero sopraffatta da quel senso di impotenza, quel senso di frustrazione.
Le prime pagine sono molto confuse. Ed è una cosa che ho apprezzato molto perché permette al lettore di sentirsi esattamente come tutti i radurai. Il fatto di non sapere il perché di quella situazione.
Con il proseguire delle vicende, durante le quali i ragazzi riusciranno a scoprire sempre nuovi elementi che costituiscono il misterioso labirinto, anche il lettore inizia a farsi delle idee riguardo a ciò che potrebbe accadere.
Mi è piaciuta molto questa scelta narrativa. Va un po’ oltre il solito narratore onnisciente, che conosce la storia meglio dei protagonisti e che spiattella tutta la verità al lettore dopo 20 pagine di lettura.
Questo ci ha resi dei radurai, proprio come Thomas, Newt e Minho e tutti gli altri.
Mi è piaciuta molto anche la descrizione delle ambientazioni. Sono davvero ben fatte e realistiche. Durante la lettura sono riuscita ad immaginarmi la radura, il labirinto, il casolare e perfino il cimitero e l’albero dove Thomas andava a dormire.
Il labirinto. È qualcosa di magnifico ed estremamente pauroso allo stesso tempo. Quando i ragazzi si addentrano tra i suoi corridoi, vieni colpito da un senso di smarrimento e claustrofobia davvero realistico.
Mi è piaciuta molto anche l’idea di creare un linguaggio slang per i ragazzi della radura. L’ho trovata davvero un’idea geniale. Rende così l’idea di una società nata dal nulla, ancora più realistica.
Questi ragazzi, senza avere alcun tipo di aiuto esterno (a parte le provviste), sono riusciti ad organizzarsi in una società perfettamente controllata, con ruoli ben definiti.
Un altro leitmotiv è la velocità. Tutta la storia è incentrata su questi individui, i velocisti, che passano le loro giornate a correre per i corridoi del labirinto per cercare di trovare una via di uscita. Ed è quello che farà anche Thomas, con l’aiuto di Minho.
Non mi hanno sorpreso infatti alcuni passaggi veloci durante la narrazione. E non mi ha sorpreso nemmeno il finale. Molti lo hanno ritenuto affrettato, ma secondo me contribuisce a coinvolgere ancora di più il lettore.
Mi spiego meglio. Quando a Thomas e gli altri viene raccontata la verità su quale sia la situazione attuale della terra, si trovano in uno stato di fuga, dove stanno cercando di scappare dai soggetti che li hanno rinchiusi nella radura. Quindi secondo me è stata una scelta davvero ponderata e pensata. Non penso l’abbia fatto così a caso, perché aveva voglia di finire di scrivere il libro alla svelta!
Thomas e Minho penso siano i miei personaggi preferiti. Aggiungerei anche Newt. Sono loro a condurre i radurai. È stato grazie a Thomas se sono riusciti a trovare una via per sfuggire al labirinto.
Non credo di aver trovato in questo libro un elemento che non mi sia piaciuto. Ho apprezzato davvero tutto e credo che ogni scelta narrativa sia stata fatta con l’obiettivo di rendere il lettore partecipe della storia.
Ogni lettore si sente un pochino un fagio quando Thomas arriva nella radura. Possiamo dire che diventino una persona sola. Thomas è il lettore. Il lettore è Thomas.
Facciamo tutti un applauso a James Dashner per questo capolavoro. Ora non vedo l’ora che mi arrivi il secondo, che ho già ordinato su Libraccio.
Questo romanzo non si merita solo 5 conchigliette. È un masterpiece che tutti gli amanti dei distopici dovrebbero leggere.


Per me è stato difficile abbandonare Thomas (anche perché avevo in mente un’immagine ben precisa di questo soggetto.. il mio amato Dylan!!!) a fine lettura. Ho incominciato da poco a leggere Beauty e ogni cosa che leggo la paragono a Il Labirinto.
Quindi, per chi ancora non l’avesse fatto, abbandonate qualsiasi cosa state facendo e correte a procurarvi questo libro e iniziate immediatamente a leggerlo! Raramente mi capita di rileggere un romanzo, ma questo potrebbe costituire un’eccezione (proprio come Harry Potter).
Adorato fino ai limiti dell’impossibile!!

E dopo questa recensione a dir poco lusinghiera nei confronti di quel genio di Dashner, vi lascio. Mi tocca andare a far ripetizioni di matematica!
Buona giornata a tutti!
Con affetto,

C.

6 commenti:

  1. Sono ancora più convinta che questo libro mi piacerà da impazzire! *o* Non vedo l'ora di averlo! Peccato che la mia libreria non ce l'ha e quindi sono indecisa se andare a vedere ad altre o prenderlo su amazon. Comunque sono felicissima che l'attore che interpreterà Thomas sarà Dylan perché adoro quel ragazzo! ^o^

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    1. io l'ho preso sul sito di Libraccio. Però anche Amazon mi sembra faccia un buon prezzo!
      Io quando ho saputo che c'era lui ho fatto i salti di gioia! Amo quel ragazzo!!

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  2. Addirittura un distopico migliore di Hunger Games? Devo leggerlo subito allora!! Per me La trilogia di Hunger Games rimane la regina del genere (almeno per ora). Divergent mi era piaciuto, ma secondo me è comunque inferiore rispetto ad HG.
    Ero leggermente scettica riguardo a questo libro perché avevo sentito più persone che dicevano fosse un po' confusionario, ma a questo punto non vedo l'ora di leggerlo!
    p.s.: Auguri al tuo blog!!! :D

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    1. all'inizio si.. ma secondo me è proprio questo il bello! xk ti sembra di essere davvero nella Radura insieme agli altri! è coinvolgende all'ennesima potenza!

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  3. *-* come sai anch'io l'ho amato *_* poi lo slang dei Radunai mi è piaciuto troppo, mi faceva morire dal ridere XD

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    1. la spiegazione che danno di Sploff è qualcosa di spettacolare! xD

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