sabato 5 aprile 2014

LE LETTURE DI CERRIE #7 Il Richiamo del Cuculo di Robert Galbraith

Ciao a tutti! Sono ritornata dal mondo dei morti e ho portato con me una recensione fresca fresca di giornata. Beh.. diciamo che proprio fresca non è, dato che è scritta sulla mia agenda da una settimana quasi, in attesa di essere ricopiata a computer per poi essere pubblicata.
Comunque sia volevo dirvi che finalmente ho finito tirocinio, ho ripreso ad andare a lezione e tra poco meno di dieci giorni avrò un esame bello groppo, indovinate un po’, sull’assistenza infermieristica in terapia intensiva. Non vedo l’ora di togliermi questo peso, nonostante studiare quelle materie mi sia piaciuto moltissimo!
Vi lascio alla recensione!
Grazie per la pazienza che avete dimostrato di avere con me!
TRAMA
Quando una top model, celebre e tormentata, precipita dal balcone del suo attico a Mayfair nessuno dubita che si tratti di un suicidio. L’unico a non crederci è suo fratello che decide di rivolgersi a Cormoran Strike per far luce sul caso. Strike è un reduce della guerra in Afghanistan, dove è stato ferito nel corpo e nello spirito, e la sua vita è nel caos. Il nuovo incarico gli dà un po’ di respiro, ma a caro prezzo: più si immerge nel mondo complesso e spietato della modella, più la vicenda diventa oscura e densa di pericoli… 
RECENSIONE
Ho sempre amato i gialli, di quelli che ti lasciano con il fiato sospeso fino all’ultima pagina.
Questo non è stato da meno, in un modo che non mi sarei mai aspettata: il Richiamo del Cuculo è uno di quei libri in cui il lettore si immedesima nei panni dell’investigatore, cammina per le vie di Londra alla ricerca degli indizi che lo aiuteranno a trovare il colpevole; ma fino alla fine non si riesce a capire chi ci sia dietro alla morte della top model Lula Landry (o forse è la mia mente a non essere aperta abbastanza da riuscire a scovare le prove che la Rowling ha nascosto tra le pagine di questo libro…).
Lula era una ragazza di colore che era stata adottata da una famiglia inglese, qualche tempo dopo aver perso l’altro loro primo figlio – Charlie, che si rivelerà essere poi un grande amico di Cormoran Strike, durante l’infanzia - caduto in un dirupo.
Essendo una modella si trovava sempre sotto i riflettori, costretta a sopportare una pressione tale che l’ha portata a fare uso di droghe insieme al suo fidanzato Evan Duffield.
Inoltre la ragazza soffriva di un disturbo psichiatrico (che veniva trattato in un centro specializzato) il quale, in un primo momento, si pensava fosse la causa della sua morte: la ragazza viene trovata distesa al suolo, in mezzo alla neve, dopo essersi buttata dal terzo piano del condominio di superlusso in cui abitava.
Tuttavia il fratello della ragazza non crede alla faccenda del suicidio quindi ingaggia un investigatore privato, Cormoran Strike, per fare luce sulla vicenda.
Nel corso del libro, Strike incontrerà diverse persone che, con la loro testimonianza, lo aiuteranno a risolvere il caso e a trovare l’assassino.
La Rowling si è dilettata con un altro genere letterario e devo dire che anche quest’opera è ben riuscita: nonostante l’inizio un po’ lento a causa dei vari interrogatori che Strike si vede costretto a intraprendere per comprendere meglio la situazione, con il proseguire della narrazione il lettore si ritrova catapultato all’interno di una Londra sconosciuta ai suoi occhi; una Londra malata in cui sofferenza è quasi sempre sinonimo di morte: “la morte era una presenza quasi palpabile nella stanza, come se fosse in attesa paziente, educata, dietro le tende” (questa citazione mi ricorda molto un certo maghetto che “salutò la morte come una vecchia amica”!).
A ciò si contrappone il lusso sfrenato, il denaro, i bei vestiti: elementi che dipingono il ritratto di una città a noi molto conosciuta.
Sarà proprio il denaro il movente che porterà alla morte di Lula.
Ci ho messo un po’ di tempo per terminare la lettura di questo libro a causa del tirocinio, ma l’ho adorato lo stesso, forse perché ho un debole per questo genere giallo/poliziesco.
Il mio personaggio preferito è Strike, l’investigatore, reduce di guerra, con un intelligenza tale da sopperire alla mancanza di una gamba; mancavano ancora 150 pagine circa alla fine del libro, e già Strike aveva intuito quale fosse l’identità dell’assassino; io avevo i miei sospettati, ma nessuno era certo!
È stata davvero una lettura molto piacevole e non vedo l’ora di leggere il seguito!
Ora mi sono addentrata nei meandri della Chicago devastata dalla guerra, descritta da Roth.. Divergent.. ho visto ieri il film.. l’ho amato con tutto il mio cuore e credo di essermi innamorata di Quattro! Ahahah strano eh?
Ora mi rannicchio a letto (ebbene si, è sabato sera e io vado a letto alle 21!)!
Spero che questo post vi sia piaciuto!
Con affetto,

C.

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